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Terremoto, i testimoni: “Vivi grazie alla prima scossa, ci ha fatto uscire dalle case”

Molte persone si sono riversate in strada dopo la prima scossa, evitando così che ci fosse una nuova strage dopo il sisma del 24 agosto scorso. Studenti spagnoli in Erasmus a Camerino hanno raccontato il loro spavento a Fanpage.it: “Tremava tutto. Vorremmo tornare a casa ma siamo fermi qui”.
A cura di Ida Artiaco
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"Siamo riusciti a salvarci soltanto grazie alla prima scossa: la terra ha tremato e ci siamo riversati in strada, evitando così di essere seppelliti dalla potenza della seconda". È questo il paradosso che raccontano gli abitanti di Visso e Camerino, i Comuni che hanno registrato il maggior numero di danni in seguito al terremoto che ieri ha colpito il Centro Italia. Dopo il 24 agosto scorso, infatti, la terra è tornata a tremare nel territorio compreso tra Marche, Abruzzo e Lazio, ma a differenza del sisma di fine estate, che ha fatto 298 vittime, non si registrano morti o dispersi, tranne alcuni feriti lievi nella zona di Macerata.

È stato lo stesso terremoto, evidentemente, a evitare che il bilancio salisse: dopo la prima forte scossa, intorno alle sette di sera, molte persone sono uscite dalle proprie case e dai negozi per riversarsi in strada. Così , dopo due ore, quando è arrivata la seconda, ancora più potente, ci sono stati danni, ma nessuna vita è stata spezzata. La popolazione già si trovava in zone sicure, evitando che ci fosse una nuova strage."Dopo la prima scossa siamo rientrati per sistemare degli oggetti nelle nostre stanze e prendere il necessario – ha raccontato ai microfoni di Fanpage.it una cittadina di Visso – per cui alla seconda siamo usciti con armi e bagagli e ci siamo sistemati chi in macchina chi nella tenda di fortuna che abbiamo aperto".

La paura degli studenti a Camerino

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La situazione più difficile è a Camerino, città ricca di storia e sede di una delle Università più prestigiose d'Italia. Numerosi erano dunque gli studenti che si trovavano nel centro storico quando la terra è tornata a tremare. "La prima scossa è quella che ci ha salvato – ripete terrorizzato un ragazzo -. Il Campanile della Chiesa di Santa Maria in Via è crollato su una abitazione in cui c'erano quattro universitari, che però subito dopo la prima scossa sono corsi in strada". Intanto sono 750 i giovani ospiti di collegi e altre strutture che sono stati sfollati e che hanno trovato riparo in alcuni punti raccolta allestiti dalla Protezione Civile. Tra di loro, un ragazzo spagnolo in Erasmus, che ha raccontato a Fanpage.it: " È il primo terremoto che ho avvertito in vita mia. Ero al Campus e pensavo che si serebbe fermato, ma poi è arrivata la seconda scossa e ha ricominciato tutto a tremare. Vorremmo tornare a casa, ma per il momento siamo bloccati qui".

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