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Terremoto centro Italia, ancora altre scosse nella notte. Una frana blocca la Salaria

Alle 22 e 52 di ieri un sisma di grado 3.2 c’è stato tra le province di Macerata e Ascoli Piceno e ha avuto ipocentro a dieci chilometri di profondità ed epicentro a sette chilometri da Castelsantangelo sul Nera (Macerata), nove da Montemonaco e Montegallo e 12 da Arquata del Tronto; mentre alle 2.04 tra Lazio, Marche e Umbria la terra ha tremato con magnitudo 3.3, con ipocentro a 13 chilometri di profondità ed epicentro a sei chilometri da Accumoli e dieci da Arquata del Tronto e Norcia. Fortunatamente, in nessuno dei due casi sono stati segnalati nuovi crolli.
A cura di C. T.
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Pescara del Tronto, città distrutta dal terremoto

La terra ha continuato a tremare anche stanotte nelle zone colpite dal devastante terremoto dello scorso 24 agosto, dove si sono verificate altre due scosse di magnitudo superiore ai tre gradi: alle 22 e 52 di ieri un sisma di grado 3.2 c'è stato tra le province di Macerata e Ascoli Piceno e ha avuto ipocentro a dieci chilometri di profondità ed epicentro a sette chilometri da Castelsantangelo sul Nera (Macerata), nove da Montemonaco e Montegallo e 12 da Arquata del Tronto; mentre alle 2.04 tra Lazio, Marche e Umbria la terra ha tremato con magnitudo 3.3, con ipocentro a 13 chilometri di profondità ed epicentro a sei chilometri da Accumoli e dieci da Arquata del Tronto e Norcia. Fortunatamente, in nessuno dei due casi sono stati segnalati nuovi crolli.

Nella zona colpita dal sisma si è anche verificata una grossa frana che ha bloccato la statale Salaria in entrambe le corsie a pochi chilometri da Arquata del Tronto, all'altezza di Quintodecimo, in provincia di Ascoli Piceno. La strada è stata chiusa sia in direzione Rieti, che Ascoli in modo che i Vigili del fuoco possano ripristinare la normale viabilità.

Intanto dalla giornata di oggi ottanta squadre di tecnici inizieranno le verifiche di agibilità degli edifici privati lesionati dal sisma, mentre ad Amatrice arriverà  il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni per verificare se è possibile utilizzare i moduli abitativi di Expo per accogliere gli sfollati del terremoto. Tra le macerie degli edifici posti sotto sequestro inizieranno, invece, i prelievi a campione di materiali, quelli che i tecnici riterranno utili alle indagini per stabilire se si trattava di immobili che erano stati costruiti o ristrutturati male. I documenti acquisiti negli Enti locali saranno scannerizzati, messi su database e restituiti.

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