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Terremoto Centro Italia, allevatori in ginocchio: animali al gelo e sotto stalle crollate

“Aspettavamo le stalle provvisorie dal terremoto 24 agosto” denunciano molti allevatori della zona colpita dal sisma che a causa del freddo hanno sistemato gli animali in stalle inagibili e che ora sono crollate sotto il peso di neve e nuove scosse.
A cura di Antonio Palma
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"Da quattro giorni non riesco a raggiungere la stalla dove allevo i miei animali, la stalla è vicinissima al paese ma ci saranno tre o quattro metri di neve accumulata c'è un vento fortissimo e la quantità di neve è tale che neanche i mezzi comunali riescono ad agire", ha spiegato un agricoltore abruzzese di Campotosto, nell'Aquilano. "I miei animali hanno forse ventiquattro ore di autonomia, ammesso che le stalle non siano crollate in queste ore. Non lo so, perché sono irraggiungibili”, ha rivelato un altro allevatore marchigiano di Visso, in provincia di Macerata. Sono però solo alcuni dei tanti messaggi di aiuto degli allevatori delle zone colpite dal terremoto del centro Italia che già da giorni sono alle prese con il maltempo e l'enorme quantità di neve accumulata.

Già da giorni infatti in molti denunciavano l'impossibilità di accudire gli animali ma anche l'impossibilità di trovare ripari sicuri dal freddo dopo i terremoti dei mesi scorsi. Anche per questo in tanti avevano deciso di riparare gli animali sotto le stalle parzialmente crollate o dichiarate inagibili ma quel poco che si era salvato è venuto giù sotto il peso della nevicata della scorsa notte e sotto le scosse del nuovo sciame sismico.

"Il dramma vero è quello che si sta consumando nelle campagne. Anche oggi, poco prima delle nuove scosse di terremoto ho ricevuto richieste di aiuto dai nostri associati. Sono in uno stato di gravissimo disagio. Se loro mollano, avremo perso tutti. Sarà davvero la fine di Amatrice e Accumoli”, hanno sottolineato dalla Coldiretti del Lazio. Un altro problema è il latte visto che con le strade bloccate le cisterne non possono passare a ritirarlo e gli allevatori sono costretti a buttarlo dopo giorni di fatica  resi ancora più duri dal gelo. Son già in molti quelli esasperarti che pensano di cedere i capi di bestiame anche se a questo punto sanno che più venderli dovranno svenderli.

Ancora peggio è andata ai tanti che si sono ritrovati con il bestiame sepolto sotto le macerie delle stalle crollate. A Gualdo, nel Maceratese, diverse aziende agricole che attendevano e stalle provvisorie dal terremoto 24 agosto hanno animali sotto le macerie delle stalle crollate per l'effetto combinato di neve e terremoto. "Aspettavano casette per gli allevatori e stalle per il bestiame. Abbiamo sempre detto che sarebbe stato necessario fare in fretta perché sarebbe arrivato l’inverno Invece, nonostante un dicembre clemente, eccoci al punto" lamenta Alessandro Visotti, responsabile della Coldiretti di Ascoli Piceno, concludendo: "Adesso è facile nascondersi dietro il metro e mezzo di neve che non permette di raggiungere gli allevamenti. Ma la realtà è che siamo abituati ad inverni rigidi. È tutto il resto che è mancato”.

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