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Cavezzo, paese del dolore e della speranza [VIDEO]

Tre morti, migliaia di sfollati, il 60% degli edifici inagibili, chiese rase al suolo, scosse continue. Cavezzo è una cittadina ridotta a un rudere, ma dalle macerie può anche venir fuori un miracolo che rende la sofferenza meno profonda.
A cura di Biagio Chiariello
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Terremoto Cavezzo paese del dolore e della speranza

Cavezzo, nel day after del terremoto che ha duramente colpito l'Emilia, è una cittadina fantasma. Calcinacci che cadono dalle case spezzate dal sisma, chiese diroccate, illuminazione saltata, scosse continue che fanno sussultare gli animi già provati dei sette mila abitanti, la maggior parte dei quali è stata costretta ad abbandonare le proprie abitazioni. «Qui è un disastro completamente» ha commentato ieri uno dei residenti, costretti a passare la notte nei campi di accoglienza e o nelle auto. Ma c'è anche chi non ce l'ha fatta. Tre persone. Tra gli altri comuni del modenese messi in ginocchio dal terremoto, Cavezzo è stato davvero raso al suolo. Scene terrificanti quelle a cui sono state costrette ad assistere queste persone. Già ieri, su Twitter, si leggeva che «3/4 del paese erano crollati». Ma nella giornata della paura e del lutto, c'è comunque un po' di luce. Quella della signora Liviana, 65 anni. Rimasta per 12 ore sotto le macerie di un palazzo sbriciolato dalle scosse di ieri mattina, la donna è stata raggiunta dai soccorritori intorno alle 21.30, dopo che con un filo di voce ha richiamato l'attenzione dei vigili del fuoco. Quasi un miracolo, che rende la sofferenza meno profonda.

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