Terremoto ai Caraibi: scossa di magnitudo 7.7, revocato allarme tsunami
Violenta scossa di terremoto nei Caraibi: un sisma di 7.7 di magnitudo ha inizialmente generato anche un allarme per possibili tsunami, poi revocato secondo quanto riferisce il Pacific Tsunami center. L'epicentro del terremoto è stato registrato al largo della Giamaica, nella zona che comprende anche le isole Cayman e Cuba, ad una profondità di 10 chilometri, alle 20.10 ora italiana. La zona dell'epicentro si trova lungo la cosiddetta "placca caraibica", che si trova "incastrata" tra quella di Cocos, quella Nordamericana, quella di Nazca e quella Sudamericana: di conseguenza, si tratta di una zona ad alta incidenza sismica. La gente, presa dalla paura, ha evacuato gli edifici e le abitazioni in diverse città, compresa l'Avana.
Già nel passato la zona è nota per violenti terremoti: oltre a quello, degli anni scorsi, registrato ad Haiti, uno particolarmente violento si registrò nel 1692 proprio in Giamaica. La violenza fu tale che Port Royal, allora uno dei più grandi porti marittimi e commerciali dei Caraibi venne letteralmente inabissato: era il 7 giugno 1692, due terzi della città sprofondò sul colpo in mare. Oggi, l'intero centro è sommerso anche da otto metri d'acqua. La città, all'epoca capitale della Giamaica, di fatto cessò di esistere, e tutte le funzioni governative furono portate a Kingston, ancora oggi capitale dell'isola dopo l'inabissamento di Port Royal. In quell'occasione, si generò anche un violento maremoto che distrusse il poco che si era salvato dal terremoto, e le vittime si contarono a migliaia. La stessa città, in parte ricostruita poco lontano, venne definitivamente distrutta da altri cataclismi come uragani, prima che un ennesimo terremoto, il 14 gennaio 1907, fece nuovamente sprofondare un'altra porzione della città ricostruita, tanto che oggi quello che è rimasto è delle dimensioni di poco più di un villaggio.