Terremoto: ad Arquata le prime 26 casette per 200 sfollati. Lite tra i terremotati
Rabbia, lacrime e momenti di tensione tra i terremotati di Pescara del Tronto, il borgo marchigiano raso al suolo dal terremoto del 24 agosto 2016: dopo mesi di attese e numerosi rinvii oggi era prevista l'assegnazione dei primi 26 moduli Sae, le "soluzioni abitative emergenziali" predisposte dal Governo e allestite lungo la via Salaria. Quella che doveva essere una giornata di lieve sollievo invece è stata caratterizzata da molto nervosismo, sia per il ritardo del notaio che doveva presenziare la consegna, sia per il metodo di assegnazione delle casette. Gli sfollati non hanno raggiunto un accordo ed è stato necessario ricorrere a un sorteggio: tale soluzione era stata già adottata alcuni mesi fa a Norcia, ma ovviamente aveva fatto molto discutere che le sorti di un terremotato potessero essere affidate alla "Dea Bendata".
"È da aprile che aspettiamo", ha protestato qualcuno, mentre altri hanno aggiunto: "E' l'ennesima presa in giro". "Come ci sentiamo? Arrabbiati e depressi, ecco come ci sentiamo!". "Siamo arrivati qui – spiega la signora Anna – aspettando, di 15 giorni in 15 giorni". Un'altra signora – Elsa – ha mostrato ai giornalisti la confezione di un medicinale, probabilmente un ansiolitico. "Io dal 24 agosto sto così". Entrambe le donne si sono sistemate ad Ascoli Piceno attingendo al Cas, il "contributo di autonoma sistemazione", anch'esso però arrivato con molto ritardo. "Io e mio marito non siamo tipi da albergo – spiega Anna – e poi noi siamo montanari, ad Ascoli fa caldo, vogliamo tornare qua". La signora Elisa, che dal 24 agosto vive lungo la Vallata del Tronto, ha spiegato che i problemi avrebbero riguardato in particolare l'assegnazione di due Sae, entrambi da 60 metri quadri ed entrambi dopo il sorteggio finiti a nuclei familiari da una o due persone a discapito di altre più numerose. "Il problema di queste casette è che sono state costruite a pochissimi metri da una strada dove sfrecciano camion e automobili ad alta velocità. Non oso immaginare cosa accadrebbe in caso di incidente".
"I ritardi ci sono stati, ma basta polemiche – ha commentato il vicesindaco di Arquata Michele Franchi – bisogna far tornare la gente qui il prima possibile. In una decina di giorni dall'assegnazione di oggi potranno fare gli allacci per le forniture di gas, luce e acqua e venire a vivere nelle casette”. La ditta deve consegnare il campo Sae di Pescara entro venerdì 9 giugno o dovrà pagare una penale. Il sindaco Aleandro Petrucci ha invece spiegato: "Non c'è stato accordo per la divisione, per cui dovremo procedere con l'estrazione a sorte. Se poi entro qualche giorno i cittadini vorranno accordarsi per scambiare le destinazioni non ci sono problemi". Il primo cittadino ha quindi aggiunto: "Siamo i più colpiti dell'Italia centrale. Abbiamo aspettato nove mesi e anche io voglio accollarmi la responsabilità dei ritardi".