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Terremoto ad Amatrice, suor Teresa: “A salvarmi è stato un angelo”

La donna è stata estratta fortunatamente ancora viva da un ragazzo: “Si è gettato sotto i muri che stavano crollando senza pensare al pericolo”.
A cura di D. F.
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"Sono stata mezz’ora sotto i calcinacci. Gridavo aiuto. Ma nessuno sentiva. Pensavo di morire". A parlare è suor Teresa, in una testimonianza raccolta dal Corriere della Sera. La religiosa ha l'abito sporco di polvere e calcinacci e delle ferite sulla testa: era ospite dell’istituto religioso che sovrastava il centro della città di Amatrice e che adesso non esiste più. Il tetto è crollato, i muri sono collassati ed hanno ucciso altre tre consorelle, nonostante la corsa disperata dei soccorritori. I vigili del fuoco sono accorsi immediatamente ed hanno cominciato a scavare a mani nude, rimuovendo i pesanti blocchi di cemento. Poi suor Teresa descrive l'arrivo del suo soccorritore. "E' stato un angelo, un angelo. Non lo conoscevo. Non lo avevo mai visto prima. Ma è arrivato e si è gettato sotto i muri che stavano crollando senza pensare al pericolo. Un angelo. Un angelo".

Altre religiose sono rimaste sotto l'edificio, schiacciate dal pesanti blocchi di cemento e dai travi di legno. Alcune sarebbero state estratte, fortunatamente ancora vive e con lievi ferite, nelle ore successive, mentre altre sette persone in serata sono stato rimosse purtroppo prive di vita: tra loro, quattro anziani e tre suore, Cecilia, Anna e Angela, arrivate a Ferragosto. Per loro non c'è stato purtroppo nulla da fare.

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