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Terra dei fuochi, il decreto è legge: ecco cosa prevede

Palazzo Madama approva il decreto sulle emergenze ambientali ed industriali sul doppio caso di gravissimo inquinamento ambientale della Campania e della zona di Taranto, per l’Ilva.
A cura di B. C.
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Il Senato ha approvato in via definitiva il decreto “Ilva- Terra dei fuochi” sulle emergenze ambientali ed industriali. L'aula non ha apportato modifiche al testo licenziato dalla Camera. Il provvedimento è passato con 174 voti favorevoli, 58 contrari e 12 astenuti. Il M5S e la Lega Nord hanno votato “no”, così come Lega nord. Sel si è astenuta. Tutti gli altri gruppi parlamentari hanno votato a favore della legge che contiene interventi per l'area tra le province di Caserta e Napoli dove l'inquinamento e i roghi dei rifiuti hanno creato ormai da anni una vera e propria emergenza, sia per la zona del complesso siderurgico dell'Ilva di Taranto.

Questa l'ossatura del decreto: nuovi strumenti alla Magistratura per combattere i roghi di rifiuti, reato di combustione dei rifiuti,  accelerazione sul risanamento, mappatura dei terreni inquinati, uso dell’esercito a presidiare il territorio per almeno un anno, screening sanitario gratuito per i cittadini campani e pugliesi residenti nelle aree contaminate, e risorse per l’adeguamento ambientale dell’Ilva. La conversione in legge sulla Terra dei Fuochi porta a festeggiare, seppur pacatamente, don Maurizio Patriciello, che da anni si batte per riconoscere l'emergenza ambientale di quell'area: "E' un punto di inizio, non certo di arrivo", dice il prete. "La terra dei Fuochi finalmente è diventato un problema nazionale e questo è avvenuto grazie al lavoro dei volontari" aggiunge don Patriciello. "Ha vinto anche la linea del dialogo – dice ancora- l'unica strada che noi conosciamo".

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