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Napoli, il cardinale decide: “Niente comunione a chi inquina le nostre terre”

Sepe contro chi “attenta alla vita delle persone”: “Se non si pentono non possono avere il sacramento”.
A cura di Redazione
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"Chi attenta alla vita degli altri inquinando non puo' fare la comunione se non si converte e ripara al danno commesso". Tuona parole durissime il cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, in merito agli sversamenti abusivi di rifiuti tossici, a margine delle celebrazioni delle Quattro Giornate con il Presidente Giorgio Napolitano. "Bisogna dare una scossa – afferma – perché chi attenta alla vita degli altri non solo danneggia la societa' ma commette peccato contro Dio, un peccato grave". Il porporato parla poi di don Patriciello, il parroco di Caivano in prima linea contro l'inquinamento delle terre a Nord di Napoli e nell'agro Casertano: "Don Patriciello – aggiunge il cardinale Sepe – è uno di quelli in prima linea rispetto alle situazioni camorristiche che inficiano la vita delle persone. Attentare alla vita di tante persone è un peccato grave".

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