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Termini Imerese, “Auto blu per scopi personali”: il sindaco Burrafato si dimette

Il primo cittadino avrebbe utilizzato in diverse occasioni l’auto comunale e le prestazione lavorative del suo autista “per scopi personali”. La reazione. Deve rispondere di peculato, truffa aggravata, falso in atto pubblico e abuso d’ufficio.
A cura di Biagio Chiariello
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Peculato, truffa aggravata, falso in atto pubblico e abuso d’ufficio: sono accuse pesantissime quelle mosse dalla Procura della Repubblica al sindaco di Termini Imerese, Salvatore Burrafato. Tanto che il primo cittadino del comune siciliano ha deciso di dimettersi. Burrafato avrebbe utilizzato "in diverse occasioni l’auto comunale e le prestazione lavorative del suo autista, per scopi assolutamente personali e in danno dell’amministrazione comunale termitana".  Per lui è scattato l'obbligo di firma: dovrà presentarsi una volta al giorno in caserma. Indagato anche il dipendente comunale Marino Battaglia per aver concorso nei presunti reati con il sindaco, ma anche di avere usato l'auto di servizio anche senza che a bordo ci fosse Burrafato e non per ragioni di servizio. Nei mesi scorsi l’auto, una Fiat Punto, era finita sotto sequestro. Ed è proprio sull'uso "improprio" della vettura che si è concentrata l'indagine dei magistrati. L’operazione è arrivata al culmine una complessa attività di indagine coordinata dal procuratore Alfredo Morvillo e dai sostituti procuratori della Repubblica di Termini Imerese, Giacomo Brandini e Francesco Gualtieri.

"Malgrado non sia obbligato a questo passo, ho maturato la scelta di rassegnare le dimissioni dalla carica di sindaco di Termini Imerese. Ritengo giusto ed opportuno fare un passo indietro per dare serenità a tutto l'apparato municipale nello svolgimento dell'attività quotidiana, allontanando dubbi e sospetti". Lo ha detto all'AdnKronos Salvatore Burrafato. “Valutate le accuse che mi vengono mosse – aggiunge il primo cittadino – e i provvedimenti emessi dai magistrati con decisione e senza tentennamenti sono arrivato alla decisione di presentare le mie dimissioni: non posso più continuare a fare il sindaco di una città difficile e complessa come Termini Imerese. Ripongo massima fiducia nell'operato della magistratura e sono certo – conclude – di poter chiarire che alla base di quanto contestato c'è una grande confusione che ha ingenerato incomprensioni ed equivoci".

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