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Covid 19

Terapie intensive sotto pressione in Italia, la situazione regione per regione

Aumenta la pressione sulle strutture ospedaliere in Italia a causa della terza ondata di Coronavirus. A livello nazionale è stata superata di gran lunga la soglia critica del 30% di occupazione dei posti letto in terapia intensiva riservati ai pazienti Covid, ma la situazione varia da regione a regione: attenzione soprattutto a Marche, Trento, Lombardia, Umbria ed Emilia Romagna.
A cura di Ida Artiaco
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Sale ancora la pressione sugli ospedali italiani alle prese con la terza ondata di Coronavirus. Nel corso dell'ultima settimana i nuovi casi hanno finalmente cominciato a scendere. Per ora si tratta di un calo molto limitato, dell’1,6%, che però fa ben sperare per un appiattimento della curva del contagio. Ma a peggiorare è proprio il dato sulla saturazione degli ospedali. Solo ieri nei reparti dedicati alle persone colpite dal Covid-19 erano ricoverati 30.932 pazienti, contro i 27.600 di domenica 15 marzo. L’aumento è, dunque, di 3.332 letti, cioè del 12%. Da giorni infatti a livello nazionale è stata superata, per quanto riguarda l'occupazione dei posti letto in terapia intensiva, la soglia critica del 30% individuata dal decreto del Ministro della Salute del 30/4/2020, arrivata al 38%, secondo quanto emerge dai dati di Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, aggiornati al 21 marzo 2021. Anche nelle aree non critiche è stata superata la soglia critica del 40%, arrivando al 42%.

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Ma la situazione è molto varia e cambia a seconda delle regioni. Nelle Marche, ad esempio, è ancora emergenza: qui la soglia critica dei posti letto in terapia intensiva è stata superata di oltre 20 punti, arrivando a quota 61%. Non va meglio nella provincia autonoma di Trento (58%), Lombardia (57%), in Umbria (52%) e in Emilia Romagna (52%): qui da una settimana è stato raggiunto il picco dei ricoveri nell'area di Bologna ma la pressione sulle strutture ospedaliere è ancora forte. Leggero aumento della saturazione anche in Piemonte, arrivato al 55% dell'occupazione dei posti letto in area critica, facendo segnare un incremento di 3 punti percentuali rispetto alla precedente rilevazione. Oltre la soglia critica anche il Friuli Venezia Giulia (46%), la Toscana (41%), l'Abruzzo (40%) e la Puglia (37%), dove nelle ultime ore la pressione è salita talmente da spingere Guido Quaranta, responsabile del pronto soccorso dell’ospedale San Paolo di Bari, a chiedere alla centrale operativa del 118 lo stop dei ricoveri per almeno 48 ore. Poco sopra la soglia critica c'è il Lazio (34%) e leggermente sotto troviamo la Campania (28%) e la Liguria (27%), dove tuttavia si osserva un leggero miglioramento, facendo segnare una diminuzione di due punti percentuali rispetto ai dati precedenti.

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