Terapie intensive, nessuna regione oltre la soglia critica per il secondo giorno consecutivo
Migliora ancora la pressione sugli ospedali italiani alle prese col Covid-19. Per il secondo giorno consecutivo, infatti, nessuna regione ha valori di occupazione dei posti letto in terapia intensiva oltre la soglia critica del 30% individuata dal decreto del Ministro della Salute del 30/4/2020. Secondo dati Agenas, l'Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, infatti, aggiornati ad oggi, martedì 18 maggio, la percentuale di saturazione delle aree critiche è al momento ferma a livello nazionale al 19%, mentre quella di saturazione dei reparti di area medica è al 19%, al di sotto della soglia critica del 40%.
Non mancano le differenze a livello regionale, ma per il secondo giorno consecutivo nessuna supera la soglia d'allarme, molto probabilmente anche sotto la spinta dell'effetto del vaccino sui pazienti più anziani e fragili. È la Toscana la regione che si avvicina di più alla soglia critica per quanto riguarda la saturazione delle terapie intensive: la percentuale di occupazione è del 29%. Seguono la Lombardia (25%), il Lazio (23%), le Marche e il Piemonte (entrambe al 22%). Tra quelle che fanno segnare le percentuali più basse ci sono la provincia autonoma di Bolzano (6%), il Friuli Venezia Giulia (9%), la Basilicata, l'Abruzzo e il Molise (tutte e tre al 10%). Per quanto riguarda l'area medica, cioè i posti letto di area medica afferenti alle specialità di malattie infettive, medicina generale e pneumologia, l'unica regione sotto osservazione è la Calabria, che fa segnare una percentuale di saturazione del 36%, quattro punti sotto la soglia critica, a seguire la Puglia (27%). Tutte le altre sono lontane dalla soglia d'allarme.
La situazione di miglioramento della pressione sugli ospedali è confermato anche dai numeri del bollettino di oggi del Ministero della Salute. Continua, infatti, il calo dei pazienti ricoverati nei reparti Covid: rispetto a ieri sono 485 i ricoveri in meno nei reparti di area medica. In terapia intensiva si registra un calo di 65 pazienti (86 ingressi del giorno) per un totale di 1.689 ricoverati in area critica.