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Covid 19

Terapie intensive, le Regioni in cui è la soglia critica è ancora alta: l’elenco

Numeri in calo, ma non c’è da esultare. A livello nazionale l’occupazione dei posti letto in terapia intensiva (39%) e area medica (41%) è ancora superiore alle soglie di allerta (rispettivamente 30% e 40%). In particolare sono 7 le regioni ancora sopra la soglia di allerta per i posti letto di area medica e 13 per le terapie intensive.
A cura di Biagio Chiariello
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Prosegue il calo dei ricoveri dei pazienti Covid nei reparti ordinari degli ospedali italiani. Oggi per la prima volta, dopo un mese esatto, la percentuale media nazionale dell’occupazione dei posti letto nei reparti di area non critica, cioè malattie infettive, pneumologia e medicina generale, è 39%, secondo i numeri dell’Agenzia per i servizi sanitari (Agenas). L'ultima volta che il dato è stato così basso era il 15 marzo, ultimo giorno in cui il livello era rimasto sotto il livello critico, fissato al 40% dal Ministero della Salute, oltre il quale cioè l’assistenza ordinaria degli altri pazienti risulta compromessa. Ieri la percentuale si era abbassata al 40%.

Ad oggi  15 aprile sono sei le Regioni che la superano: la situazione più complicata è quella del Piemonte al 57% (anche se in visibile calo, ieri era al 59%), seguito dalla Puglia al 50% (ieri 51%), dalla Calabria (49%), dalle Marche e dal Lazio (46%) e dalla Lombardia (42%).

Scende, anche se di poco e gradualmente, la pressione sui reparti di terapia intensiva degli ospedali italiani. La percentuale media nazionale di occupazione dei posti letto da parte di pazienti Covid nelle rianimazioni è al 37%, ovvero 7 punti percentuali sopra la soglia critica fissata al 30% dal ministero della Salute. Un calo importante visto che ieri la media era al 38% e nei 4 giorni precedenti era stabile al 39%.

Nel dettaglio sono 13 le Regioni e Province autonome che ‘sforano’ il livello critico. La situazione peggiore è quella della Lombardia al 52%, seguita dal Piemonte al 50% e dalla Puglia al 47%. A seguire Marche e Toscana (45%), Molise, Emilia Romagna e Lazio al 41%, Valle d’Aosta (40%), Provincia autonoma di Trento (38%), Friuli Venezia Giulia e Liguria (37%), Calabria (32%).

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