Terapie intensive e ricoveri, quali sono le regioni che sono a un passo dalla soglia critica

Aumentano in Italia i ricoveri in area medica e in terapia intensiva. Ne sono una conferma i numeri del bollettino di ieri, quando i posti letto occupati in area critica sono aumentati di ben 22 unità, mentre in area medica nelle ultime 24 sono stati registrati +109 ingressi di malati con sintomi. Secondo i dati Agenas, l'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, aggiornati all'1 novembre 2021, la percentuale di saturazione delle terapie intensive a livello nazionale è pari al 4% e quella di area non critica al 5%, in crescita rispetto ai giorni scorsi. Siamo tuttavia lontani dalle soglie di allerta, rispettivamente, del 10% e del 15% indicate per il passaggio in fascia gialla, ma alcune regioni in particolare sono da tenere sotto controllo.
Reparti ordinari e terapie intensive, la situazione regione per regione

Anche se a livello nazionale la situazione relativa alle ospedalizzazioni Covid resta sotto controllo, seppur in lieve peggioramento rispetto alle scorse settimane, i numeri variano da regione a regione, con alcune che si avvicinano alla soglia critica stabilita per il cambio di colore e quindi per il passaggio da una fascia all'altra. Ecco, di seguito, allora le percentuali di occupazione dei posti letto regione per regione aggiornati all'1 novembre sul sito di Agenas, l'Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali:
- Abruzzo: 5% terapia intensiva, 4% area medica
- Basilicata: 0% terapia intensiva, 7% area medica
- Calabria: 3% terapia intensiva, 11% area medica
- Campania: 3% terapia intensiva, 7% area medica
- Emilia Romagna: 3% terapia intensiva, 4% area medica
- Friuli Venezia Giulia: 10% terapia intensiva, 6% area medica
- Lazio: 6% terapia intensiva, 6% area medica
- Liguria: 5% terapia intensiva, 4% area medica
- Lombardia: 3% terapia intensiva, 5% area medica
- Marche: 8% terapia intensiva, 6% area medica
- Molise: 5% terapia intensiva, 3% area medica
- Provincia autonoma di Bolzano: 4% terapia intensiva, 10% area medica
- Provincia autonoma di Trento: 2% terapia intensiva, 4% area medica
- Piemonte: 3% terapia intensiva, 3% area medica
- Puglia: 4% terapia intensiva, 5% area medica
- Sardegna: 3% terapia intensiva, 3% area medica
- Sicilia: 4% terapia intensiva, 8% area medica
- Toscana: 5% terapia intensiva, 5% area medica
- Umbria: 7% terapia intensiva, 6% area medica
- Valle d'Aosta: 0% terapia intensiva, 6% area medica
- Veneto: 3% terapia intensiva, 3% area medica
Le regioni a rischio zona gialla
Sulla base dei dati relativi alle ospedalizzazioni, alcune regioni potrebbero passare dalla zona bianca alla zona gialla se la situazione dovesse ulteriormente peggiorare nelle prossime settimane. Alcune sono a un passo dalla soglia critica indicata per il cambio di colore. È il caso, in primis, del Friuli Venezia Giulia, che ha raggiunto il 10% di posti letto occupati in terapia intensiva e il 6% in area medica. Qui in una settimana l’incidenza dei nuovi casi ogni 100mila abitanti è raddoppiata, arrivando a quota 96,5, secondo gli ultimi dati Iss. Guida l'andamento negativo dell'epidemia la città di Trieste, epicentro nei giorni scorsi delle manifestazioni No Green Pass e dove si trova il più grande cluster del territorio: 93 persone contagiate durante le proteste di metà ottobre. Sotto osservazione anche la Calabria (in particolare il suo +11% di occupazione in rea medica), le Marche (a un passo dalla soglia del 10% in area critica) e la provincia autonoma di Bolzano.