Terapie intensive e ricoveri Covid, la situazione aggiornata regione per regione
Continua il calo dei ricoveri covid in Italia anche se con un rallentamento rispetto alle scorse settimane. Secondo gli ultimi dati dell’Agenas, l’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali infatti il tasso di occupazione dei malati di Covid in terapia intensiva è sceso ora al 4 per cento a livello nazionale, in ulteriore calo nelle ultime 24 ore, mentre quello di occupazione nelle aree mediche non critiche si attesta al 5 per cento stabile rispetto al giorno precedente. Un dato dunque stabilmente sotto le soglie critiche fissate dal Ministro della sanità rispettivamente al 10 e al 15 per cento, e che confermano il trend positivo che si registra ormai da tempo nel nostro Paese.
I dati del monitoraggio Iss
Lo tesso monitoraggio dell’Iss che prende in considerazione la settima che va dal 28 settembre al 5 ottobre conferma che in terapia intensiva si è passati da 459 ricoveri covid a 433 con un tasso di occupazione del 4,8 per cento. Anche il numero di pazienti covid ricoverati in aree mediche non critiche a livello nazionale è calato da 3.418 a 2.968 nella stessa settima considerata dal monitoraggio.
Tutte le regioni hanno tasso di occupazione da zona bianca
Anche a livello locale ormai tutte le regioni hanno tassi di occupazione degli ospedali sotto le soglie di sicurezza, compresa la Sicilia che da mesi passerà in zona bianca e così da domani tutta Italia tornerà in zona bianca. Si passa in zona gialla infatti se si superano, contemporaneamente, il 10% in terapia intensiva e il 15% negli altri reparti. Per quanto riguarda le Terapie intensive i livelli di occupazione più alta si registrano in Sardegna e nelle Marche, entrambe al 7%, seguono Umbria Lazio e Bolzano, al 6%. Sopra la media nazionale infine anche Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Toscana, Sicilia e Calabria. Sotto la media tutte le altre con la valle D’Aosta che è addirittura a zero.
I dati più alti in Calabria e Sicilia
Il tasso di occupazione dei posti letto in area medica non critica da parte dei pazienti covid, invece, varia dal 12 per cento della Calabria che fa segnare il dato più alto, all’1% del Molise che ha il dato più basso. Resta alto ma sotto la soglia anche il dato della Sicilia che ora si attesta poco sotto il 10 per cento. In questo caso sopra la media nazionale anche Basilicata, Umbria, Lazio, Sardegna e Campania.