Teramo, i cani del vicino abbaiano e lui deve sentire la tv: prende il fucile e spara, uno muore
VAL VOMANO (TERAMO) – Voleva guardare la tv, ma i cani del vicino lo disturbavano con il loro abbaiare, così ha imbracciato il fucile, è uscito e ha fatto fuoco contro i due animali. Uno è morto sul colpo, l'altro è gravissimo. Succede anche questo nell'estate italiana. L'increscioso episodio è successo in provincia di Teramo, in località Val Vomano.
In un primo momento, il padrone dei cani non si era accorto di quanto successo, aveva sì sentito gli spari, ma lì per lì, non ci aveva fatto caso. Poi, qualche tempo dopo quando si è affacciato fuori, la tremenda scoperta: i suoi due amati cani giacevano inermi, uno vicino all'altro, in una pozza di sangue.
Lo choc è forte. L'uomo si precipita giù per cercare di soccorrere i cani e realizza in un attimo che gli spari che aveva sentito poco prima non erano quelli di alcuni cacciatori lontani, ma erano stati esplosi proprio sotto casa sua, e i destinatari di quelle pallottole non erano cinghiali o lepri, ma i suoi cani da guardia, due bellissimi pastori abruzzesi.
L'uomo così si mette immediatamente al telefono e avvisa i carabinieri di Giulianova e dice loro quanto successo: "Ho sentito dei colpi di fucile dalla mia abitazione, sono uscito per cercare di capire quello che stava succedendo, e ho viso i miei pastori abruzzesi a terra in un lago di sangue".
I carabinieri di Giulianova si sono così precipitati sul posto. Al loro arrivo uno dei due cani era già morto, mentre l'altro, agonizzante, è stato affidato alle cure di un veterinario. L'animale resta in condizioni disperate e non è detto che riesca a salvarsi.
Nel frattempo i militari hanno immediatamente effettuato una perquisizione nella casa del vicino, che aveva informato i carabinieri di alcuni dissapori che c'erano stati tra i due, proprio a causa dei cani e del loro abbaiare. La perquisizione ha dato esito positivo: infatti sono state rinvenute alcune armi detenute illegalmente che sono state subito poste sotto sequestro. Una delle armi sequestrate inoltre era compatibile con l'esplosione dei colpi verso gli inermi animali.
L'uomo è stato così denunciato per l'uccisione e il ferimento dei pastori abruzzesi: da tempo aveva promesso al vicino che, se i cani avessero continuato ad abbaiare anche la notte, gliel'avrebbe fatta pagare.