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Teramo, anziana muore avvolta dalle fiamme: aveva avuto un malore mentre si trovava ai fornelli

Un’anziana di 85 anni è morta ieri in provincia di Teramo: stava riscaldando il latte, quando ha avuto un malore. Si è accasciata improvvisamente e la sua vestaglia ha preso fuoco.
A cura di Annalisa Cangemi
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Un'anziana è morta a Teramo, avvolta dalle fiamme. Il tragico incidente, è avvenuto ieri mattina in un appartamento al terzo piano di una palazzina nel pieno centro cittadino di Corropoli, in via San Giuseppe, in provincia di Teramo, secondo quanto riporta il Messaggero. L'incidente sarebbe stato causato da malore.

Marisa Bontà, 85 anni, secondo le ricostruzioni della dinamica, si trovava davanti ai fornelli per riscaldare il latte per la colazione. È probabile che sia improvvisamente svenuta per un malore, e a quel punto la sua vestaglia sintetica avrebbe preso fuoco, trovandosi accanto ai fornelli. È stata la figlia della donna, che viveva con lei, a chiamare i soccorsi: la segnalazione al 118 è giunta intorno alle 9.30. A quell'ora l’anziana si era da poco alzata dal letto.

Marisa era una donna molto conosciuta in paese e la notizia ha colto tutti di sorpresa. Dono attesi in molti ai funerali che si terranno domani, alle 11, nella chiesa di Sant’Agnese a Corropoli. All’obitorio dell’ospedale di Sant’Omero, dov’è stato poi portato il corpo ritrovato ustionato nelle parti superiori, è stata subito eseguita l'ispezione cadaverica da parte del medico legale Giuseppe Sciarra su disposizione della pm di turno Francesca Zani, la quale ha poi rilasciato il nulla osta per la sepoltura.

Dall’esame è emerso che l'incidente sarebbe stato preceduto da un malore, probabilmente un infarto. Il blogger 74enne, pure lui di Corropoli, Umberto Pompilii, ha voluto ricordarla così: "Un’altra corropolese verace se ne va: una corropolese verace del centro storico, di piazza Pie’ di Corte. Da signorina ha abitato nell’ottocentesco palazzo di fronte al Comune. Collaborava con la famiglia facendo l’edicolante e la telefonista. Solo pochissime famiglie (quelle ricche) possedevano il telefono. Le altre, per un eventuale contatto con parenti e amici, dovevano andare da Marisa che, inserendo dei fili in buchi, li metteva in comunicazione".

Marisa si è poi impiegata alle Poste: "Viene mandata a Poggio Bustone. Qui conosce Marcello Marcelletti, poi  il matrimonio e il riavvicinamento alla casa paterna – scrive ancora Pompilii -. Casa che dovrà lasciare a causa del terremoto del 2016 -17 e in cui non è mai rientrata". 

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