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Tenuto morto in casa, l’autopsia conferma: il decesso risale a due anni fa

Da una prima analisi non sarebbero emersi segni di violenza sul corpo dell’uomo e il decesso potrebbe risalire a gennaio del 2023, quindi due anni fa.
A cura di Davide Falcioni
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Immagine di repertorio
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È stata eseguita oggi all'istituto di medicina legale dell'ospedale Policlinico di Palermo l'autopsia sul corpo di Giuseppe Zagone, il palermitano residente a Ventimiglia di Sicilia il cui corpo è stato ritrovato venerdì della scorsa settimana nella casa in cui abitava il figlio.

Da una prima analisi non sarebbero emersi segni di violenza e il decesso potrebbe risalire a gennaio del 2023, quindi due anni fa. Saranno i risultati degli esami che saranno eseguiti successivamente a dare le risposte attese dai carabinieri che indagano coordinati dalla procura. L'Inps avrebbe continuato ad erogare la pensione e qualcuno dei figli avrebbe continuato a incassarla. I figli sono stati sentiti dai carabinieri. Domani saranno celebrati i funerali.

Come vi abbiamo raccontato, il ritrovamento del cadavere di Zagone è avvenuto venerdì scorso grazie alla visita di alcuni parenti che, non avendo notizie da un po’ di tempo dell’anziano, hanno deciso di fargli visita durante le festività di Natale. La salma dell’uomo, secondo quanto trapelato, era avvolta in un piumone, poi riposto all’interno di una bara artigianale, simile a quelle utilizzate per la cremazione.

Della morte di Zagone non si era accorto nessuno, tanto che l'Inps aveva continuato a erogare l'assegno mensile della pensione che veniva accreditata presso l'ufficio postale del paese, per un totale di oltre 30 mila euro, che adesso dovranno essere recuperati.

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