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Cambiamenti climatici

Tempo mite e temperature primaverili: natura in tilt, mimose già pronte alla raccolta

A lanciare l’allarme è Coldiretti Puglia puntando il dito contro il caldo anomalo di questo inverno in Italia e le temperature primaverili che hanno mandato in tilt la Natura e i suoi ritmi. Un rischio che non riguarda però solo fiori e piante ornamentali ma anche le piante e i raccolti agricoli con danni ancora più gravi.
A cura di Antonio Palma
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Per la Festa della donna mancano ancora oltre due mesi ma quest’anno molti raccolti di mimose, il tradizionale fiore dell’8 marzo, potrebbero andare in fumo perché molte piante hanno iniziato la fioritura con largo anticipo e da tempo sono già pronte per la raccolta.

A lanciare l’allarme è Coldiretti Puglia puntando il dito contro il caldo anomalo di questo inverno in Italia e le temperature primaverili che hanno mandato in tilt la Natura e i suoi ritmi.

Se è vero che le mimose normalmente iniziano a fiorire già da gennaio, e in alcuni casi anche alla fine di dicembre, quest’anno il caldo anomalo però le ha fatte fiorire addirittura già a inizio novembre col risultato che ora repentine ondate di gelo notturno e delle prime ore della mattina brucino i fiori mandando in fumo i raccolti.

Un rischio che non riguarda però solo fiori e piante ornamentali ma anche le piante e i raccolti agricoli con danni ancora più gravi.

“La tropicalizzazione del clima determina la maturazione precoce dei prodotti agricoli come mandorli e peschi in fiore a febbraio, mimose già pronte a dicembre e a gennaio, maturazione contemporanea degli ortaggi e brusche variazioni climatiche con ingenti danni in campagna” spiegano da Coldiretti ricordando che già nel 2022 l’agricoltura in Puglia ha perso il 21% della produzione e il 6,2% in valore.

Particolari problematiche arrivano proprio dall’improvviso sbalzo delle temperature che passano dalle gelate notturne al caldo del giorno, sconvolgendo raccolti agricoli e florovivaismo.

Secondo la Coldiretti regionale, in questo modo il gelo colpisce anche le coltivazioni più invernali che di solito resistono come cavoli, verze, cicorie, e broccoli.

“Questi ultimi reggono anche temperature di qualche grado sotto lo zero ma se la colonnina di mercurio scende repentinamente o se le gelate sono troppo lunghe si verificano danni. A preoccupare – continua la Coldiretti Puglia – è anche il balzo dei costi per il riscaldamento delle serre per la coltivazione di ortaggi e fiori che risente dell’impennata dei prezzi dei beni energetici, con gli agricoltori che si trovano ad affrontare fenomeni controversi, dove in poche ore si alternano eccezionali ondate di maltempo a caldo fuori stagione”.

L’aumento record dei costi energetici, inoltre, “spegne le serre e mette a rischio il futuro di alcune delle produzioni più tipiche del florovivaismo come tra gli altri il ciclamino, il lilium o il ranuncolo, con il caro bollette che ha un doppio effetto negativo perché riduce il potere di acquisto dei cittadini e delle famiglie, ma aumenta anche i costi delle imprese particolarmente rilevanti per l’agroalimentare con l’arrivo del freddo e dell’inverno”.

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