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Televendite truffa: vendevano gioielli scadenti spacciandoli per affari, maxi sequestro

Le accuse nei confronti del gruppo genovese D’Anna, sequestro preventivo per dieci milioni di euro.
A cura di A. P.
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Compravano gioielli di scarso valore in paesi asiatici e li rivendevano in Italia attraverso televendite su emittenti locali spacciandoli per ottimi affari. È questa l'accusa nei confronti del gruppo genovese D'Anna finito nel mirino di una grossa operazione dei carabinieri denominata "Dynasty" che ha portato oggi all'arresto di 5 persone, 3 in carcere e 2 ai domiciliari, oltre al sequestro di 8 società, 7 gioiellerie e compro oro, 34 conti correnti, 16 immobili, 11 tra auto e moto, per un valore complessivo di 10 milioni di euro. In totale sul registro degli indagati sono finite ben 23 persone accusate a vari titolo dei reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione dei reati di truffa contrattuale, frode in commercio aggravata, ricettazione, riciclaggio e reimpiego di denaro e beni di provenienza illecita, nonché trasferimento fraudolento di valori.

Le indagini, avviate a seguito di alcune segnalazioni, sono durate tre anni e, secondo gli inquirenti, avrebbero scoperto che dietro ai re delle televendite del gruppo D’Anna vi era una vera e propria associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Per i carabinieri la storica famiglia di televendite vendeva diamanti e oro dalle caratteristiche tecniche nettamente inferiori a quelle che loro assicuravano agli ignari clienti a cui fornivano certificati falsi realizzando un giro d’affari milionario che in parte veniva reinvestito in società fittizie intestate a prestanomi per proseguire il business.

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