Telecamere sulle divise dei poliziotti per registrare gli scontri
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Telecamere sulle divise dei poliziotti che svolgono servizio di ordine pubblico. Dispositivi utili per registare quanto accade durante i cortei e, ad esempio, agli stadi. Come scrive Fiorenza Sarzanini sul Corriere, il Viminale ha dato il via libera alla sperimentazione a Roma e Milano. Via libera che arriva in seguito alle polemiche per quanto spesso accade nei cortei e soprattutto dopo quanto accaduto allo stadio Olimpico di Roma in occasione della finale di Coppa Italia. Il test durerà sei mesi e se darà risultati positivi diventerà operativo per tutti. La telecamera viene agganciata alla divisa dell'agente e lo strumento si attiverà ogni volta che si interviene. Come ricostruisce il Corriere, saranno i capisquadra dei reparti mobili (ognuno governa un gruppo di dieci poliziotti) a tenere il dispositivo elettronico. La scelta della polizia prevede l’uso di 150 apparecchiature per cui le riprese riguarderanno almeno 1500 uomini.
Deterrente per ogni forma di violenza – Gli apparecchi hanno una tecnologia digitale e riversano il materiale in un server protetto che dovrà essere messo a disposizione della magistratura in caso di incidenti o per l'accertamento di altri possibili reati sia da parte dei manifestanti, sia da parte degli agenti di polizia. Era stato il sindacato di polizia Sap il primo a chiedere l’utilizzo delle telecamere. Per il segretario Gianni Tonelli “sbaglia chi pensa che la telecamera sia utilizzata soltanto a garanzia dei poliziotti. Poter documentare ciò che succede in strada è una forma di trasparenza soprattutto per i cittadini. La registrazione riguarderà infatti sia i manifestanti e i tifosi sia gli agenti dei reparti mobili”. A suo dire le telecamere saranno un deterrente forte per ogni forma di violenza.