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Tasse, come pagarle in ritardo con sanzioni minime: multe ridotte fino al 16 ottobre

Il contribuente che paga le tasse in ritardo può avvalersi del meccanismo del ravvedimento per saldare il debito con una sanzione minima: se si paga entro il 16 ottobre le multe sono ridotte.
A cura di Stefano Rizzuti
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Nel caso in cui non siano stati effettuati i versamenti relativi alle tasse entro le scadenze previste (l’ultima era quella del 2 ottobre) o comunque siano stati effettuati parzialmente e manca quindi una parte della cifra da pagare, i contribuenti sono ancora in tempo a rimediare ‘approfittando’ di una sanzione ridotta. Le multe sono ridotte tramite quello che viene chiamato il ‘ravvedimento’: un sistema per saldare il proprio debito col fisco a prezzo scontato.

Come funziona il ravvedimento

Tutti i contribuenti possono ricorrere al ravvedimento. Fino a due anni fa esistevano una serie di restrizioni che sono state abolite con la legge di stabilità del 2015. Ora le uniche limitazioni all’utilizzo di questa pratica riguardano il fatto che non si possa ricorrere ad essa in caso di notifica degli atti di liquidazione e di accertamento. Il pagamento e la regolarizzazione tramite il ravvedimento non precludono comunque l’inizio o la prosecuzione di accessi, ispezioni e verifiche di vario genere.

In generale, il ravvedimento permette di pagare una sanzione dimezzata in caso di versamenti con un ritardo inferiore ai 90 giorni oltre la data di scadenza dei termini. Si passa dalla vecchia sanzione del 30% dell’importo all’attuale 15%.

Il ravvedimento sprint è una forma prevista per versamenti con un ritardo inferiore ai 15 giorni. La sanzione del 15% viene ulteriormente ridotta di 1/15 per ogni giorno di ritardo (1% del totale di quanto versato). Quindi con il ravvedimento la sanzione è pari allo 0,1% per ogni giorno di ritardo, ovvero un decimo dell’1%. In sostanza, per chi non ha pagato entro il 2 ottobre tutto ciò che doveva al fisco, c’è tempo per altre due settimane per rimettere tutto a posto con sanzioni minime. Nel caso in cui il ritardo del pagamento sia maggiore e si saldi tutto entro 30 giorni dalla scadenza, la sanzione ridotta sarà l’1,5% dell’imposta dovuta.

Le riduzioni sono diverse in base al ritardo anche nel caso in cui i giorni passati dalla scadenza siano di più: la sanzione viene ridotta di un ottavo se la regolarizzazione avviene entro il termine per la presentazione della dichiarazione relativa all’anno nel corso del quale sia stata commessa la violazione. Riduzione di un settimo del minimo se la regolarizzazione arriva entro il termine per la presentazione relativa all’anno successivo a quello nel corso del quale è stata commessa la violazione. Di un sesto del minimo se il pagamento avviene oltre il termine per la presentazione della dichiarazione dell’anno successivo a quello nel corso del quale commessa violazione. Riduzione di un quinto, invece, se la regolarizzazione arriva solamente dopo la constatazione della violazione.

Come pagare

Per il pagamento è necessario utilizzare: il modello F24 per le imposte sui redditi, le relative imposte sostitutive, l’Iva, l’Irap e l’imposta sugli intrattenimenti; il modello F23 per l’imposta di registro e gli altri tributi indiretti; il modello F24 Elide per tributi, sanzioni, interessi connessi alla registrazione dei contratti di locazione e affitto di beni immobili. Gli interessi vanno indicati nel modello F24 con gli appositi codici tributo predisposti. Anche per le sanzioni esistono appositi codici da riportare sul modello di versamento.

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