Tassa sui rifiuti, ecco quando il contribuente può presentare un ricorso
Buone notizie per i contribuenti. Da quest'anno, grazie a una sentenza ottenuta dall'avvocato Alberto Cinque, si sono aperte nuove prospettive per la riscossione dei tributi e per i relativi eventuali ricorsi da parte dei cittadini.
In sostanza se avete ricevuto una richiesta di pagamento di una tassa da parte di un'amministrazione comunale, senza però aver prima ricevuto a casa il modello precompilato, avrete diritto a fare ricorso. L'avvocato Cinque ha evidenziato un'irregolarità nella riscossione della Tari, l'imposta locale sui rifiuti. Nel caso in questione si trattava di un ricorso, seguito dallo studio legale, presentato la scorso estate, precisamente lo scorso 31 luglio, contro il Comune di Napoli, che aveva segnalato a un contribuente ritardi relativi al pagamento della Tari del 2014. Ma nella procedura di sollecito era presenti alcune irregolarità: il Comune non aveva inviato un avviso di pagamento contenente il numero delle rate e le relative scadenze. E questo è un passaggio importante, perché nel 2014 il Comune aveva cambiato per ben tre volte la data di pagamento del tributo.
Una sentenza emessa a gennaio 2018 dalla Commissione tributaria provinciale di Napoli ha stabilito che il tributo non può essere pagato in autoliquidazione, cioè con pagamento diretto dell'importo, ma solo per mezzo degli appositi documenti preventivamente recapitati al cittadino da parte dell'ente impositore. Nel caso specifico il contribuente aveva inoltre già inviato richiesta di quei modelli precompilati in via telematica, proprio per semplificare la procedura e saldare il conto.