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Una tassa sugli sms per finanziare la protezione civile

La nuova tassa sui messaggi telefonici, che sarà discussa nel prossimo CdM, andrebbe a finanziare gli interventi per le calamità naturali insieme alle accise sulla benzina.
A cura di Antonio Palma
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La nuova sui messaggi telefonici, che sarà discussa nel prossimo CdM, andrebbe a finanziare gli interventi per le calamità naturali insieme alle accise sulla benzina.

Da anni si discute nel mondo politico e istituzionale di una completa riforma della Protezione civile italiana e il Governo Monti questa volta sembra voler passare all'azione attraverso un decreto legge da varare nei prossimi giorni. Ma per le riforme servono soldi e tra le ipotesi arrivate sul tavolo dei Ministri anche una spiacevole sorpresa per gli italiani, una tassa di 2 centesimi di euro su ogni sms inviato mediante telefono cellulare, computer o siti internet gestiti dalle società telefoniche.

Le nuove entrate andranno nel Fondo per le calamità naturali – Un'ipotesi che, visto il volume di traffico, potrebbe risultare molto conveniente per le case dello Stato ma che finirà per diventare un nuovo salasso per le tasche dei cittadini. Secondo la bozza, che domani arriverà in Consiglio dei Ministri, la nuova tassa sui messaggini telefonici servirà a rimpolpare il Fondo contro le calamità naturali a cui la protezione civile attinge in caso di terremoti, esondazioni e altre calamità che potrebbero investire il territorio nazionale.

La tassa integrerà le accise sulla benzina – La tassa sugli sms, però, non sarà sostitutiva delle accise sui carburanti su cui fino ad ora si era fatto affidamento per alimentare il Fondo calamità naturali, ma andrà ad integrarle. Secondo il testo, infatti, per finanziare gli interventi della Protezione civile, oltre alla tassa sui messaggi, le Regioni potranno anche prevedere un aumento di cinque centesimi al litro sulla benzina e il Governo altri cinque centesimi con le accise statali, in alternativa o tutti insieme. Come si legge nello studio preliminare della riforma, i gestori delle società di telecomunicazione "provvedono al pagamento dell'imposta, con facoltà di rivalsa nei confronti dei clienti" vale a dire che i costi della nuova tassa saranno scaricati per intero sugli utenti telefonici.

Il varo del decreto forse nel prossimo CdM – Nella bozza di riforma della protezione civile revisione anche per la struttura di comando, il coordinamento politico resterà al Presidente del Consiglio che però passerà per delega le competenze al Viminale per coordinare le emergenze. Il Governo prenderà in considerazione la nuova proposta composta da undici articoli nel CdM in programma venerdì, ma è difficile che ci sia un ripensamento visto che le proposte sono arrivate dopo un lungo tavolo di lavoro creato alcuni mesi fa.

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