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Tari gonfiata, i comuni ora rimborsano i contribuenti: ecco come ottenere il risarcimento

Nelle ultime settimane, i comuni toccati dalla vicenda della Tari gonfiata stanno predispondendo una serie di moduli e di circolari al fine di agevolare i contribuenti nella richiesta di rimborso. A fine 2017, complice un’interrogazione parlamentare, si è scoperto che per anni i cittadini di alcuni comuni italiani hanno pagato somme in eccesso per un errore di calcolo relativo alla parte variabile delle pertinenze.
A cura di Charlotte Matteini
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I comuni si preparano a rimborsare i cittadini che hanno pagato la tassa dei rifiuti gonfiata per un errore relativo alla parte variabile delle pertinenze. Nel corso di queste settimane, numerose circolari sono state emanate al fine di agevolare i contribuenti nella richiesta di rimborso e a Milano, per esempio, ora basterà indicare soltanto il box di proprietà e il rimborso sarà automatico. Il caos Tari, scatenatosi in seguito a un'interrogazione parlamentare del 2o17 che ha portato alla luce una serie di indicatori errati applicati dai comuni, rischia di creare non pochi problemi ai bilanci degli enti locali. L’ultima sentenza della Commissione Tributaria Provinciale di Roma (n. 6269/41/2018) ha disposto che — in caso di grave disservizio nella raccolta dei rifiuti comprovata da diffide scritte al Comune ed alla azienda incaricata del servizio, unitamente a rilievi fotografici — il contribuente ha diritto ad una riduzione della tariffa dovuta pari al 50%.

Come spiega il Corriere della Sera, però, il quadro "si è complicato dalla decisione della Corte dei Conti. Che ha preferito recentemente assegnare ad altre giurisdizioni il compito di stabilire se la parte variabile Tari sui box di pertinenza sia dovuta o meno ai cittadini, rinviando ai giudici tributari o a quelli amministrativi la decisione sulla questione. Ad ogni modo ai Comuni è stata concessa la facoltà di ricorrere alla fiscalità generale per coprire gli eventuali buchi di bilancio. Ricordiamo che una circolare del ministero delle Finanze ha chiarito come il rimborso della parte eccedente pagata erroneamente è possibile a partire dal 2014".

Secondo diverse associazioni di consumatori la Tari è stata gonfiata in molti comuni, ad esempio Milano, Napoli, Catanzaro, Ancona, Rimini e Siracusa. Per capire se si è pagato più del necessario, i contribuenti dovranno raccogliere i bollettini Tari inviati dal Comune di appartenenza negli ultimi 4 anni quelli che riportano i calcoli della tariffa applicata sulla singola unità immobiliare e sulle pertinenze, e verificare se su queste è presente la quota variabile Tari. Nel caso fosse esplicitata si ha diritto a chiedere il rimborso. La parte relativa alla quota variabile si trova sull’avviso di pagamento nella pagina relativa al dettaglio delle somme.

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