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Tar: no all’inglese come lingua esclusiva al politecnico di Milano

Il Tribunale amministrativo ha accolto il ricorso dei professori contrari ad abbandonare completamente la lingua italiana.
A cura di Antonio Palma
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L'inglese non può essere lingua esclusiva  in un'università italiana, lo ha stabilito una sentenza del Tar della Lombardia che ha accolto il ricorso di alcuni professori del Politecnico di Torino contro la decisione dell'Ateneo che aveva annunciato solo lezioni in inglese dal 2014. Secondo il Tribunale amministrativo regionale infatti la scelta di imporre l'inglese come unica lingua "incide in modo esorbitante sulla libertà di insegnamento e sul diritto allo studio" sancito dalla nostra Costituzione. La scelta della lingua di Albione era stata fortemente voluta dal rettore Giovanni Azzone  "per formare capitale umano di qualità in un contesto internazionale per rispondere alle esigenze delle imprese e a quelle degli studenti che chiedono di essere pronti per un mercato mondiale del lavoro" come aveva spiegato lui stesso all'inizio del 2012 in un incontro con l'allora ministro dell'istruzione Francesco Profumo.

Immediata ci fu la levata di scudi di centinaia di docenti che si sono battuti contro la scelta obbligata dell'inglese e la conseguente abolizione dell'italiano. Per molti professori infatti sono già sufficienti i diversi corsi di laurea e dottorati in inglese e non per tutte le materie  la lingua madre è quella inglese , come per esempio architettura e storia dell'arte. "Internazionalizzazione non è inglesizzazione, è giusto diffondere la conoscenza di lingue straniere ma anche diffondere la cultura italiana all'estero" insistono i professori che ora si augurano che gli organi di governo dell'Ateneo  non facciano ricorso al Consiglio di Stato.

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