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Tangenti per non fare i controlli: 4 forestali arrestati a Palermo

Con qualche mazzetta chiudevano un occhio su costruzioni abusive e maxi discariche. Si tratta di un gruppo di forestali del distaccamento di Bagheria che imponeva tangenti agli imprenditori della provincia. Il loro ruolo è emerso nell’ambito di un’indagine per mafia.
A cura di Susanna Picone
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Con qualche mazzetta chiudevano un occhio su costruzioni abusive e maxi discariche. Si tratta di un gruppo di forestali del distaccamento di Bagheria che imponeva tangenti agli imprenditori della provincia. Il loro ruolo è emerso nell’ambito di un’indagine per mafia.

Quattro dipendenti del Corpo Forestale sono stati arrestati in provincia di Palermo perché accusati di chiedere tangenti agli imprenditori locali per chiudere un occhio sugli scempi del territorio. Si tratta dei forestali Pietro Rammacca, 50 anni e Rosario Spataro, 49, che sono finiti in carcere; e di Domenico Bruno, 49 anni, e Giovanni Fontana di 52, che sono invece agli arresti domiciliari. Tutti sono appartenenti al distaccamento di Bagheria del corpo forestale della Regione Siciliana e sono accusati, a vario titolo, di corruzione, induzione indebita a dare o promettere utilità, omessa denuncia e abuso d’ufficio. Il loro ruolo è emerso nell’ambito di un’inchiesta per mafia e i poliziotti della sezione Criminalità organizzata hanno dunque iniziato a indagare.

Arrestato anche un imprenditore – Il provvedimento, emesso dal gip di Palermo Angela Gerardi ha portato agli arresti domiciliari anche un imprenditore di Ventimiglia di Sicilia, Rosario Azzarello. I forestali sono stati scoperti dai poliziotti della Mobile che hanno piazzato una microspia nell’auto di uno di loro e hanno appreso come questi pianificavano le estorsioni e come si accordavano per poi dividersi le mazzette. Un metodo molto vicino a quello mafioso, anche nella richiesta estorsiva con pressioni di carattere psicologico. Dalle indagini è emerso come gli imprenditori considerassero particolarmente avidi i forestali che venivano definiti “senza fondo” e “privi di dignità” perché pretendevano sempre di più. Da quanto si apprende, questa inchiesta della polizia è attualmente sono agli inizi. Ci sarebbero, infatti, altri forestali sott’inchiesta.

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