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Tangenti nascoste nei panettoni per tacere sulle inchieste: arrestato carabiniere

I soldi – 18mila euro in totale – sono stati consegnati nascosti in panettoni e scatole di vernici.
A cura di Davide Falcioni
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Paolo Cesari, un luogotenente dei carabinieri di 53 anni già agli arresti domiciliari, è stato arrestato a Taranto con l'accusa di avere abusato dei suoi poteri inducendo due imprenditori, indagati nell’inchiesta sugli appalti concessi dal reparto Maricommi della Marina militare, a consegnargli denaro in cambio del suo silenzio. I soldi, 18mila euro in totale, sarebbero stati nascosti in panettoni e scatole di vernici consegnate al militare nel 2015. Il carabiniere, arrestato dalla guardia di finanza di Taranto, è accusato di induzione indebita a dare o promettere utilità (art.309 quater del codice penale). Era già ai domiciliari dal 6 ottobre scorso per rivelazione di segreto d’ufficio. La nuova ordinanza di custodia cautelare è stata emessa dal gip Valeria Ingenito su richiesta del sostituto procuratore Maurizio Carbone.

Per il pm Maurizio Carbone, Cesari – in servizio presso la compagnia carabinieri di Taranto – avrebbe abusato dei suoi poteri in due circostanze inducendo due imprenditori indagati e coinvolti nell'inchiesta a consegnargli denaro in cambio del suo silenzio. Nell'ottobre del 2015 il carabiniere si sarebbe fatto consegnare dagli imprenditori Giovanni Perrone e Valeriano Agliata (entrambi arrestati il 6 ottobre con l'operazione ‘Blackhander' sulle tangenti alla base di Maricommi) 12mila euro, consegnati nel deposito di ferramenta del Perrone e nascosti in una scatola di vernici. Secondo l'accusa, la "mazzetta" serviva per evitare di segnalare all'autorità giudiziaria alcuni messaggi trovati sui cellulari sequestrati al vicedirettore di Maricommi, Riccardo Di Donna (arrestato a ottobre 2015 con l'accusa di concussione nel primo procedimento per le tangenti in Marina militare scoppiato nel 2014).

Un altro episodio di corruzione risale a due mesi dopo, dicembre 2015. Secondo gli inquirenti il carabiniere si sarebbe fatto consegnare da Agliata, per il tramite di Perrone, tre panettoni natalizi con all'interno 6mila euro, anche in quel caso in cambio del silenzio sugli scandali  degli appalti della base della marina di Taranto.

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