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Taglia le sbarre della cella al terzo piano ed evade, detenuto in fuga dal carcere di Teramo

L’evasione avvenuta durante la notte tra domenica e lunedì quando il detenuto, un 40enne con ancora una lunga pena da scontare, ha usato un “filo d’angelo” per segare le sbarre e si è calato dalla sua cella fuggendo.
A cura di Antonio Palma
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Una nuova evasione dalle carceri italiane. Nelle scorse ore un detenuto è scappato nottetempo dal carcere di Teramo facendo perdere le sue tracce. A darne notizia son i sindcatai di Polizia penitenziaria, denunciando ancora una volta lo stato degli istituti penitenziari della Penisola. L’evasione sarebbe avvenuta durante la notte tra domenica e lunedì quando l’uomo, un 40enne con ancora una lunga pena da scontare, si è calato dalla sua cella fuggendo.

Secondo quanto appreso dallo stesso sindacato di Polizia penitenziaria, l’uomo probabilmente avrebbe usato un "filo d'angelo", un filo diamantato adatto a segare i metalli, e avrebbe così tagliato le sbarre della finestra della propria cella posta al terzo piano dell'edificio. Infine si sarebbe calato con una corda improvvisata dandosi alla fuga. L'evasione scoperta solo in mattinata al momento dei controlli.

Ora sono al vaglio le registrazioni video di tutte le telecamere del carcere di Teramo per cercare di ricostruire l’esatta dinamica dell’evasione. Il sospetto è che l'uomo posa essere stato rifornito degli strumenti per evadere tramite un drone.

“Se fosse confermata la versione che vede l’utilizzo di un drone per l’evasione di questa notte, ci troveremmo di fronte ancora una volta alla prova evidente del ritardo tecnologico con cui la Polizia Penitenziaria è costretta a lavorare per garantire la sicurezza delle carceri italiane. Il mix devastante di carenza di personale e mancato adeguamento delle tecnologie, sta creando un confronto impari tra chi ha commesso reati e la Polizia Penitenziaria che ha il compito di garantire l’espiazione della pene più gravi nelle carceri" denuncia Mirko Manna, del sindacato Fp Cgil Polizia Penitenziaria

“Ci sarà tempo e modo per approfondire la dinamica, ancora incerta per le notizie frammentarie che pervengono, ma di certo questo è l’ennesimo episodio che mette a nudo il fallimento totale di carceri colabrodo che non assolvono minimamente alla loro funzione” ha dichiarato Gennarino De Fazio, Segretario Generale della Uilpa  Polizia penitenziaria, attaccando: “Questa volta, per fortuna, non ci sarebbero stati feriti, diversamente da quanto è accaduto solo giovedì scorso con la fuga di un altro detenuto dall’ospedale San Paolo di Milano, ma non comprendiamo cos’altro debba accadere perché il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, e il Governo Meloni prendano atto della divampante emergenza penitenziaria e agiscano di conseguenza con atti tangibili e concreti”

“Serve immediatamente un decreto carceri che, con procedure accelerate, consenta urgentissime assunzioni straordinarie nel Corpo di polizia penitenziaria, mancante di 18mila unità, la dotazione di adeguati equipaggiamenti e tecnologie e il deflazionamento della densità detentiva, nonché, parallelamente, un legge delega per riforme complessive e strutturali del sistema d’esecuzione penale, particolarmente quello inframurario, che reingegnerizzino il Dipartimento dell’Amministrazione Penitenziaria e riorganizzino il Corpo di polizia penitenziaria”, conclude De Fazio.

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