Svuota il conto dei suoi fedeli per fare regali da 800mila euro a una donna: a processo don Paolo Bianciotto
Raggirava i suoi fedeli svuotando i loro conti e con i soldi ottenuti faceva regali alla sua perpetua per circa 800mila euro. Dovrà ora difendersi don Paolo Bianciotto, 81 anni, della parrocchia Madonna di Fatima a Pinerolo, in provincia di Torino.
Stando da quanto emerso dalle indagini, il parroco negli anni avrebbe avuto tra le mani diversi soldi tanto che gli sono bastati per acquistare due case, una macchina, due bar fra cui uno a La Thuile, un kebab di strada. Tutti regali fatti a una donna che – come riporta La Repubblica – in aula si è presentata come testimone, non risulta indagata, e alla domanda se tra di loro ci fosse stata una relazione lei ha risposto: "In paese ci sono tante malelingue".
A insospettire gli inquirenti e far scattare le indagini sono stati alcuni movimenti bancari riconducibili a don Bianciotto. Parte dei soldi che lui caricava sarebbe di una vedova e di suo figlio, affetto da problemi cognitivi e quindi in condizioni di infermità psichica. Madre e figlio avrebbero affidato al prete il loro bancomat e le carte di credito, con cui il prete avrebbe fatto poi prelievi per decine di migliaia di euro. Completamente nelle mani del don c'era anche un'altra fedele che chiedeva di tutto al parroco persino quando mangiare e se poteva andare a dormire: "Le telefonate al don avvenivano sempre alla stessa ora: alle 7.28 del mattino e alle 19.28 della sera, un metodo certosino".
In Tribunale il parroco si sta difendendo dall'accusa di circonvenzione di incapace. In passato era stato accusato anche di appropriazione indebita per una cifra di circa 500mila euro: secondo gli inquirenti avrebbe sottratto alla sua parrocchia e all’associazione Nuova scuola mauriziana di cui era presidente del consiglio direttivo e legale rappresentante. In questo caso però il giudice aveva deciso di non procedere con il processo perché non esisteva nessuna querela. Ora però dovrà chiarire tutto in aula.