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L'omicidio di Melania Rea

Svolta nel delitto di Melania Rea: disposto l’esame del Dna per due operai

Si tratta di due operai macedoni che lavoravano nei pressi del luogo in cui si è compiuto l’omicidio. Oggi il via al processo che vede, per il momento, come unico imputato Salvatore Parolisi, il marito di Melania.
A cura di Susanna Picone
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Si tratta di due operai macedoni che lavoravano nei pressi del luogo del delitto. Oggi il via al processo che vede, per il momento, come unico imputato Salvatore Parolisi, il marito di Melania.
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È iniziato oggi il processo sull’omicidio di Melania Rea, la donna di Somma Vesuviana trovata morta lo scorso 18 aprile a Ripe di Civitella (Teramo). Ad oggi l’unico imputato per quel brutale omicidio resta il marito della donna, il caporalmaggiore Salvatore Parolisi, in carcere dallo scorso luglio. La novità della giornata però, emersa nel corso di una lunga udienza a porte chiuse durata quasi sei ore, è che il gup di Teramo, Marina Tommolini, ha disposto un accertamento che coinvolge altri due uomini: si tratta di due operai macedoni che, all’epoca del delitto, stavano lavorando in un cantiere poco lontano dal luogo in cui Melania fu ritrovata. I due operai furono già sentiti nei primi momenti dell’inchiesta sulla morte della donna, fu analizzata la loro auto ma non emerse alcun dettaglio rilevante.

Ora, sui due macedoni, verrà effettuato il prelievo della saliva che servirà ad individuare altre tracce di Dna eventualmente presenti sulla bocca della Rea e che andranno ad aggiungersi a quello di Salvatore Parolisi. Un prelievo che appare necessario e che conferma il fatto che la strada da percorrere per arrivare alla verità sulla morte di Melania resta quella relativa al Dna isolato sulla sua bocca. Mauro Gionni, il legale della famiglia di Melania, ha giudicato utile e ha detto di essere felice per “ogni elemento che possa portare – appunto – all’accertamento della verità”. Per il giudice Tommolini le uniche perizie che possono risultare utili ai fini della prova passano attraverso gli esami biologici e tossicologici che vanno a stabilire l’ora della morte.

Prossima udienza fissata per il 30 maggio – Il giudice ha disposto che il prelievo del materiale genetico dei due extracomunitari avverrà durante la prossima udienza del processo con rito abbreviato, fissata per il 30 maggio. Nella stessa data sarà ascoltato uno dei due conduttori del cane molecolare che fiutò le tracce della Rea che andavano dal parco giochi di Colle San Marco fino al monumento ai caduti. L’altro conduttore dello stesso cane che seguì due piste diverse è stato ascoltato questa mattina: le loro dichiarazioni saranno messe a confronto nel corso della prossima udienza. Inoltre, l’ 11 maggio i genetisti e gli esperti medico-legali della difesa, della parte civile e del Tribunale, si vedranno per iniziare le operazioni peritali che riguarderanno l’ora della morte di Melania oltre alle analisi del materiale genetico rinvenuto sulla donna. Le perizie saranno poi discusse il 13 luglio. Intanto, nonostante la decisione di oggi sembra mischiare nuovamente le carte sull’assassino di Melania, il fratello della donna ha fatto sapere che la richiesta del Gup comunque “non cambia la nostra idea su Salvatore Parolisi”.

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