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Supermarket evadeva il fisco annullando scontrini

Due esercenti bergamaschi annullavano i documenti fiscali emessi, evadendo le tasse. Scoperti dalla Guardia di Finanza, sono stati segnalati all’Agenzia delle Entrate.
A cura di Daniela Caruso
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Guardia di Finanza

Un supermarket di Bergamo aveva messo a punto un sistema per azzerare tutti gli scontrini emessi con il registratore di cassa. In questo modo, gli esercenti evadevano il fisco, pur stampando scontrini che, a primo sguardo, erano certamente validi. L'espediente consisteva nel rendere non validi gli scontrini emessi durante la giornata lavorativa, attraverso le funzioni per la correzione degli errori di cui dispongono le casse. Le fiamme gialle hanno scoperto la frode attuata dal supermercato attraverso il sistema di cancellazione delle fatture, controllando diversi scontrini di alcuni clienti che si recavano regolarmente a fare spesa nel punta vendita.

Sono stati evasi oltre 500 mila euro dal proprietario, il quale ha trattenuto per se oltre 40 mila euro di Iva: è stata chiesta la sospensione temporanea della licenza. L'esercizio, infatti, dovrebbe subire una chiusura momentanea di un mese. La Guardia di Finanza del Comando provinciale di Bergamo ha scoperto che i clienti ricevevano un documento fiscale che aveva le sembianze di uno scontrino qualsiasi, annullati, però, subito dopo la loro emissione, attraverso il meccanismo di correzione che non conteggia nella memoria del misuratore fiscale l'importo appena battuto. Sullo scontrino, infatti, era riportata la somma pagata, ma invalidata tramite il codice di annullamento. I due proprietari sono stati segnalati all'Agenzia delle Entrate per il recupero delle somme non versate e l'applicazione delle sanzioni.

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