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Sulmona, il carabiniere gli chiede i documenti: lui gli stacca l’orecchio a morsi in un bar

Il 46enne di Cocullo (L’Aquila) doveva trovarsi ai domiciliari, ma era in un bar a prendere il caffè. Alla richiesta di esibire i documenti si è scagliato contro il carabiniere.
A cura di Biagio Chiariello
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immagine di repertorio
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Un 46enne abruzzese ha staccato a morsi l'orecchio di un carabiniere al culmine di un litigio dopo che il militare gli aveva chiesto i documenti. È successo questa mattina – 13 agosto – in un bar di via Patini, a Sulmona, in provincia de L'Aquila. Qui l'uomo era intento a prendere un caffè nonostante – raccontano i giornali locali – dovesse trovarsi agli arresti domiciliari per una vicenda di stalking.

Il 46enne è stato quindi raggiunto da una pattuglia dei carabinieri per un controllo e uno dei militari gli ha chiesto di esibire i documenti. Ne è nata una lite al culmine della quale, l'uomo ha aggredito il carabiniere e poi, all'esterno del locale, l'ha preso a morsi, staccandogli parte del padiglione auricolare. Il 46enne è stato arrestato per resistenza a pubblico ufficiale e per lesioni.

Il militare si trova ora all’ospedale di Sulmona; non si conosce ancora la prognosi. L'uomo, originario di Cocullo, sarà invece probabilmente trasferito in carcere in attesa della convalida dell’arresto che dovrebbe essere ufficializzato nelle prossime ore.

Sulla vicenda ha espresso sdegno e preoccupazione l'Unarma, associazione sindacale Carabinieri. "L'aggressione, culminata con il distacco di una parte dell'orecchio del militare per un morso, rappresenta un atto barbarico che non può essere tollerato – hanno scritto – Questo episodio mette in luce, ancora una volta, le difficili e pericolose condizioni in cui i nostri uomini e le nostre donne sono chiamati a operare quotidianamente per garantire la sicurezza dei cittadini".

L'associazione chiede "con forza che vengano adottate misure concrete e immediate per tutelare l'integrità fisica e morale dei carabinieri, a partire da una revisione delle modalità di gestione dei soggetti pericolosi, soprattutto quando già sottoposti a misure restrittive della libertà personale. Inoltre, è necessario un inasprimento delle pene per chi si rende protagonista di atti di violenza contro le forze dell'ordine, affinché simili episodi non si ripetano più – ha concluso la segretaria regionale Unarma di Abruzzo e Molise".

E ancora: "Esprimiamo la nostra piena solidarietà al collega ferito e alla sua famiglia, augurandogli una pronta e completa guarigione. Continueremo a vigilare affinché episodi di tale gravità non vengano minimizzati e siano trattati con la massima serietà dalle istituzioni competenti".

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