Sul guardrail di Mestre 27 punti di contatto col bus prima del varco da cui è precipitato
Sono 27 gli urti del pullman rilevati dai tecnici nel luogo del tragico incidente di Mestre (Venezia) in cui martedì sera sono morte 21 persone. I segni sono ben visibili a terra nel luogo della tragedia, ad indicare il fatto che i contatti tra il bus e il guardrail sono iniziati decine di metri prima dell'ormai noto varco di servizio, nei pressi del quale il veicolo è precipitato. A terra è ben visibile anche il segno del 27esimo urto, l'ultimo riscontrato dagli esperti prima del crollo delle protezioni. Nella caduta il mezzo pesante ha divelto almeno una decina di metri del restante guardrail.
I segni sono stati apposti dalla polizia locale di Venezia, nella prima ricognizione sul manufatto, che poi dovrà essere sottoposta a una perizia su mandato della Procura della Repubblica. Il guardrail, al centro dell'attenzione da giorni per la sua vetustà e facilmente scavalcato dal mezzo pieno di turisti, appare divelto proprio in corrispondenza dell'altrettanto famigerato "varco di servizio", lungo oltre due metri. Le strisciate del pullman si interrompono proprio in corrispondenza del "buco" della barriera. Da lì in poi il resto del guardrail è accartocciato per alcuni metri, e la ringhiera esterna è completamente divelta.
Come aggiunge l'Ansa la pavimentazione del passaggio esterno, sotto la quale scorrono cavi e servizi, è sfondata subito dopo il varco e in un altro punto successivo. Sarà anche questo uno dei punti al centro dell'attenzione dei tecnici, che dovranno capire se sia stato sfondato dal peso dell'autobus, oppure se lo era già in precedenza, e se abbia causato lo sbilanciamento del mezzo verso il precipizio.
L'assessore del Comune di Venezia "scagiona" il varco
In attesa che le indagini stabiliscano le cause della tragedia ieri l'assessore del Comune di Venezia ai trasporti, Renato Boraso, ha "scagionato" il varco: "Sono davvero indignato – ha detto – qualcuno mi deve spiegare come può un varco tecnico che è sempre esistito, di appena 1,5 metri, che serve per fare la manutenzione, essere la ragione per cui un mezzo di 13 tonnellate è caduto da quel cavalcavia. Mi chiedo e mi piacerebbe sapere: come mai il bus non ha frenato, né mai controsterzato? Vogliamo dire che striscia per una decina di metri contro il guardrail e questo non cede mai?".
Come stanno i feriti dell'incidente di Mestre
Segnali positivi intanto arrivano dall'ospedale dell'Angelo di Mestre, dove sono ricoverati molti dei feriti. Tutti i 9 ricoverati sono in via di miglioramento e per uno di loro, un tedesco, le dimissioni sarebbero imminenti. "I due pazienti ricoverati nei due reparti di degenza stanno migliorando – ha spiegato la direttrice dell'ospedale dell'Angelo di Mestre Chiara Berti nel corso di un punto stampa – stiamo pensando per uno a una dimissione nei prossimi giorni. Per l'altro non è immediata, ma potrebbe essere nei prossimi 3/4 giorni".
Per quanto concerne invece le tre pazienti in terapia intensiva, ha poi aggiunto Berti, "le due in respiro spontaneo stanno migliorando, una dovrà fare un intervento chirurgico. Anche la paziente intubata sta avendo qualche miglioramento, quindi stiamo riducendo un i farmaci ipnotici". Dimesso ieri dalla terapia intensiva invece il ragazzo croato ricoverato all'ospedale di Mirano. Il giovane si trova ora in chirurgia generale. Infine miglioramenti anche per la donna ricoverata in rianimazione all'ospedale di Dolo. "Uscirà dalla rianimazione all'inizio della prossima settimana" ha precisato.