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Suicidio assistito, ok dalla Asl per Anna, una donna friulana di 55 anni

Quella di Anna è stata considerata una patologia irreversibile, per la quale non esiste alcuna cura. La donna, come spiega l’Associazione Luca Coscioni, “si esprime con una voce estremamente flebile e ipofonica, ma è vigile e perfettamente lucida”. Inoltre “è completamente dipendente dall’assistenza”.
A cura di Davide Falcioni
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La Commissione medica multidisciplinare nominata dalla Azienda sanitaria universitaria giuliano isontina ha ultimato la verifica delle condizioni di ‘Anna‘, una donna di 55 anni affetta da sclerosi multipla che ha chiesto di accedere al suicidio assistito. A renderlo noto l'Associazione Luca Coscioni, secondo cui l'azienda – rispondendo alle richieste del Tribunale di Trieste – ha confermato che sussistono tutti i requisiti affinché la donna possa accedere alla morte volontaria assistita. Adesso spetterà al Comitato Etico Unico Regionale emanare il proprio parere, dopodiché l'azienda potrà affiancare la 55enne nella sua decisione.

Quella di Anna è stata considerata una patologia irreversibile, per la quale non esiste alcuna cura. La donna, come spiega l'Associazione Luca Coscioni, "si esprime con una voce estremamente flebile e ipofonica, ma è vigile e perfettamente lucida". Inoltre "è completamente dipendente dall'assistenza: mangia, si lava, si muove, va in bagno solo se fisicamente assistita da terzi. Quel filo di voce che ha, ancora per poco, le consente di comunicare la sua ultima volontà: accedere al suicidio medicalmente assistito", sottolinea ancora l'associazione.

"È davvero importante il riscontro positivo della Commissione multidisciplinare della ASUGI che, nel dichiarare sussistenti tutti i requisiti indicati dalla Consulta con la sentenza 242/2019, ha affermato come l’assoluta e completa assistenza da parte di terzi cui ‘Anna’ è continuamente sottoposta, anche per l’espletamento delle funzioni di vita quotidiane, è un trattamento di sostegno vitale in assenza del quale non potrebbe autonomamente sopravvivere", dichiara Filomena Gallo, Avvocata e Segretaria Nazionale dell’Associazione Luca Coscioni che coordina il collegio legale di studio e difesa di “Anna” insieme agli avvocati Francesca Re, Angelo Calandrini e la dottoressa Alessia Cicatelli.

Continua la legale: "Questo dimostra che le strutture pubbliche del Servizio Sanitario Nazionale o Regionale, indicate dalla Consulta come gli organi deputati a verificare la sussistenza dei requisiti per accedere all’aiuto alla morte volontaria assistita e che conoscono le condizioni con cui i malati si trovano a convivere quotidianamente, individuano, a seguito della verifica della condizione delle persone malate con diverse patologie e diverse condizioni di cura e assistenza, diversamente per competenza – rispetto ai giudici – che il requisito del ‘trattamento di sostegno vitale’, deve essere valutato fornendo una visione d’insieme più ampia e maggiormente rispondente alla reale situazione in cui i malati come ‘Anna’ si trovano a (soprav)vivere".

L'Associazione Luca Coscioni ha chiesto alla ASUGI "di attivare velocemente il comitato etico competente che, tramite il ‘parere del Comitato Etico Unico Regionale – CEUR rilasciato su richiesta di ASUGI del 23.12.2022’ avente come oggetto ‘accesso legale all’aiuto al suicidio’ ha indicato nel ‘Nucleo etico per la pratica clinica’, istituito con la delibera della Giunta Regionale n. 73 del 22 gennaio 2016, come soggetto territorialmente competente; affinché emani il proprio parere, a seguito del quale l’Azienda Sanitaria potrà elaborare la propria relazione finale indicando anche il farmaco letale, le metodiche di autosomministrazione, il luogo ove ciò potrà avvenire con l’assistenza del medico dell’ASUGI e la fornitura di farmaco e la strumentazione necessaria ad ‘Anna’, che così potrà essere finalmente libera di decidere se e quando accedere all’aiuto alla morte volontaria assistita".

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