Suicidio assistito, accolta la richiesta di Stefano Gheller: “Finalmente libero di decidere”
A poco più di tre mesi dalla sua richiesta, Stefano Gheller ha ricevuto l'ok dall'azienda sanitaria veneta per il suicidio assistito. A darne notizia è lui stesso attraverso un post condiviso sulla propria pagina Facebook nel quale esprime profonda gioia perché ora, scrive, potrà finalmente decidere quando mettere fine alle sue sofferenze.
Residente a Cassola, in provincia di Vicenza, Stefano Gheller ha 49 anni e da quando ne aveva 15 vive su una sedia a rotelle, attaccato a un respiratore 24 ore al giorno: “La mattina, quando mi sveglio, so che potrei morire soffocato dal cibo o da un sorso d'acqua. D'inverno devo restare chiuso in casa per mesi perché un raffreddore potrebbe uccidermi”, il suo racconto qualche mese quando aveva deciso di inoltrare la richiesta all'Aulss 7 Pedemontana per chiedere l'attivazione della procedura per il suicidio assistito. Ieri la risposta positiva dell'azienda sanitaria.
“Spero possa in parte servire per altre eventuali persone che ne faranno richiesta – spiega Stefano – la mia Aulss devo dire è stata veloce rispetto ad altri casi a darmi risposta e sosterrà tutte le spese per quando deciderò di farlo”. E proprio rispetto ai tempi della sua decisione aggiunge che dipenderà da due fattori: il primo ovviamente riguarda il decorso della malattia, mentre il secondo è legato all'assistenza che gli verrà fornita nei prossimi mesi dalla regione Veneto.
“Dipende da cosa questa malattia mi toglierà ancora, più di quanto mi ha già tolto finora – scrive il 49enne su Facebook – poi dipenderà da quanto lo Stato e la Regione Veneto mi aiuteranno economicamente a fare una vita dignitosa potendo pagare un'assistenza adeguata ai miei bisogni, perché doversi alzare ogni mattina e affrontare la giornata è già dura così, ma dover oltre al peso della malattia dover pensare a come pagare l'assistenza adeguata e non solo diventa un ulteriore peso continuo che ti consuma le poche forze che uno ha”.
Gheller dunque ora potrà essere libero di intenzione di seguire la strada di Federico "Mario" Carboni, che si è spento con il suicidio medicalmente assistito dopo il via libera del Comitato etico dell'Azienda sanitaria delle Marche. "Non desidero morire in questo istante – aveva spiegato il 49enne di Cassola inoltrando la sua richiesta lo scorso giugno – ma voglio avere il diritto di farlo appena sentirò che è arrivato il momento. La richiesta serve a questo: a fare in modo che tutto sia pronto e nessuno possa impedirmi di andare fino in fondo".