Suicidi in Italia, l’allarme di Telefono Amico: richieste di aiuto in arrivo anche da under 19
Sono sempre più giovani i ragazzi che gridano aiuto per gestire i propri pensieri suicidi. L'allarme è stato lanciato dall'organizzazione di volontariato Telefono Amico Italia: "Si tratta del 37% in più rispetto al primo semestre del 2022. Il 29% delle richieste arriva da giovanissimi sotto i 26 anni".
In occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio che ricorrerà domenica 10 settembre, l'organizzazione di volontariato Telefono Amico Italia fa sapere che sono più di 3.700 le richieste di aiuto ricevute nei primi sei mesi del 2023. La maggior parte delle segnalazioni arrivano da giovanissimi in età compresa tra i 19 e 35 anni d'età. Ma non solo, negli ultimi tempi si è registrato un notevole aumento dei contatti anche da parte di ragazzi sotto i 19 anni.
"Nel 2022 abbiamo raccolto complessivamente quasi 6.000 richieste d'aiuto da parte di persone attraversate dal pensiero del suicidio o preoccupate per il possibile suicidio di un proprio caro" precisa la presidente dell'organizzazione Telefono Amico, Monica Petra, aggiungendo: "Un numero enorme che, se prosegue la tendenza dei primi sei mesi del 2023, quest'anno rischia un ulteriore aumento. Fondamentali gli interventi sul fronte della prevenzione".
Per quanto riguarda le modalità di contatto, Telefono Amico Italia sostiene le persone che hanno bisogno di ascolto attraverso tre canali: il numero unico telefonico nazionale (02 2327 2327), il servizio di chat WhatsappAmico (324 011 7252) e la mail, accessibile attraverso la compilazione di un form anonimo sul sito https://www.telefonoamico.it.
Sempre secondo quanto è emerso dai dati diffusi dall'organizzazione, il servizio telefonico è utilizzato prevalentemente da uomini (il 52,5%), mentre, le donne, si servono del servizio Whatsapp Amico e Mail@mica.
Secondo Maurizio Pompili, professore di psichiatria presso l'Università Sapienza di Roma, "l'individuo cade in ginocchio quando più fattori si mettono insieme. In questi casi, egli sperimenta ciò che chiamiamo dolore mentale, fatto di emozioni negative e di un dialogo interiore che pone sempre in risalto lo stato di sofferenza. Avere una rete sociale e familiare efficace, avere bambini in casa, coltivare una dimensione spirituale, dedicarsi ad attività ricreative, coltivare hobby, sono tutti fattori in grado di ridurre il rischio suicidio – e aggiunge – anche il fattore sonno rappresenta un elemento fondamentale: il rischio di suicidio germoglia laddove si presenta insonnia, ansia e agitazione".