Sub italiani dispersi in Indonesia: “La guida operava senza licenza”
Secondo Claudia Mastrogiuseppe c’è qualcosa che non quadra nella scomparsa, il 15 agosto scorso, di tre sub italiani e di una turista belga nelle acque dell’isola di Sahalaki, in Indonesia. La donna, che è la sorella di uno dei tre dispersi italiani, è tornata dall’Indonesia dove ha seguito da vicino le operazioni di ricerca e ha denunciato al sito Tgcom24 che “la guida operava senza licenza e il diving non aveva le carte in regola”. A suo dire il racconto della guida “è lacunoso”, ricco di punti oscuri. Suo fratello Alberto (36 anni), la fidanzata Michela Caresani (33 anni) e l’amico Daniele Buresta (36 anni) insieme a una ragazza belga di 29 anni che si era unita al gruppo, Vana Chris Vanpuyvelde, erano usciti per un’immersione nel Borneo il 15 agosto scorso e non sono stati più ritrovati. A dare ancora speranza alle famiglie dei tre sub dispersi è il racconto di Valeria Baffè, la fidanzata di Daniele Buresta: la ragazza stava praticando snorkeling ed è stata la prima a lanciare l'allarme dando i primi dettagli di quanto accaduto e sottolineando che il mare non era mosso.
Lauta ricompensa a chi fornirà informazioni utili – Le ricerche dei sub dispersi sono ancora in corso e le famiglie hanno fatto sapere di aver offerto una ricompensa “per dare maggiore stimolo a chi si sta impegnando per ritrovarli”. Finora non è stato ritrovato nessun corpo e nessuna parte dell’attrezzatura tanto da far restare ancora in piedi l’ipotesi di un rapimento. “Vogliamo vederci chiaro: se è vero che la guida non poteva operare dovranno essere presi dei provvedimenti, bisognerà indagare. Mio fratello e gli altri tre ragazzi non possono essere svaniti nel nulla, finora non è stato trovato alcun loro oggetto e questo è quantomeno misterioso”, così ancora Claudia Mastrogiuseppe nella denuncia riportata dal quotidiano Il Giorno.