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Stupro di gruppo a Palermo, la vittima sequestrata da un giovane e sua madre: “Voleva ritirassi la denuncia”

La vittima della violenza di gruppo avvenuta nel luglio 2023 a Palermo, in un cantiere abbandonato del Foro Italico, ha raccontato di essere stata minacciata e sequestrata nella serata di ieri da un altro giovane e da sua madre che volevano costringerla a ritrattare una denuncia per abusi avvenuti un mese prima del terribile stupro al Foro Italico.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Immagine di repertorio
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Minacciata con un'arma e sequestrata nel rione palermitano di Ballarò per indurla a ritirare la denuncia: questo è quanto accaduto alla giovane 20enne che lo scorso luglio era stata portata di peso in un cantiere abbandonato di Palermo e violentata da7 ragazzi ora in carcere. La giovane ha denunciato una nuova aggressione avvenuta mentre si trovava in compagnia del fidanzato e, stando a quanto raccontato, fatta da un indagato e sua madre.

Secondo quanto emerso, il giovane aggressore sarebbe stato denunciato per molestie ai danni della 20enne avvenute tra maggio e giugno del 2023, un mese prima della violenza sessuale perpetrata dai 7 ragazzi ora in carcere. Il suo nome era emerso durante la deposizione della 20enne che aveva rivelato di essere sfuggita a un tentativo di stupro avvenuto un mese prima grazie allo spray al peperoncino, ed era quindi stato indagato. La madre di quest'ultimo, per costringere la ragazza a ritrattare le accuse, lo avrebbe aiutato a ordire l'aggressione e il sequestro nell'androne di un palazzo nel palermitano.

Il tutto sarebbe avvenuto nella serata di ieri, quando la ragazza stava passeggiando con l'attuale fidanzato. La 20enne era stata avvicinata dal giovane indagato e dalla madre di quest'ultimo, sua complice. Il giovane era stato denunciato per abusi durante l'inchiesta che riguardava lo stupro di gruppo avvenuto al Foro Italico, ma nulla avrebbe a che fare con quella violenza: i fatti per i quali è indagato si sarebbero verificati tra maggio e giugno 2023, un mese prima della terribile violenza perpetrata da 7 persone. La giovane aveva raccontato di essere sfuggita a un tentativo di abuso sessuale un mese prima di quanto accaduto al Foro Italico usando lo spray al peperoncino contro l'aggressore. Il ragazzo, all'epoca minorenne, è stato quindi coinvolto in un indagine che sta andando avanti e dalla quale voleva essere scagionato.

Stando a quanto denunciato dalla 20enne, per ottenere l'archiviazione della sua posizione, il ragazzo e sua madre l'avrebbero avvicinata per intimarle di ritirare la denuncia e davanti al suo rifiuto, le avrebbero puntato un'arma alla gola per poi costringerla a seguirli nell'androne del palazzo dove vivono, a due passi da Ballarò. Il fidanzato, come ha detto agli inquirenti, non ha potuto fare nulla, ma poi si è presentato dai Carabinieri per denunciare quello che stava accadendo.

Nella notte, madre e figlio, insieme alla 20enne, si sono presentati in caserma dove lei avrebbe dovuto ritrattare sotto minaccia. Invece, hanno trovato lì il fidanzato della ragazza che stava denunciando il sequestro e le minacce alle quali aveva assistito. Sono stati ascoltati per tutta la notte. Sulla vicenda è stata aperta una nuova indagine che ipotizza il reato di violenza privata.

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