Stupro di gruppo a Palermo, chiesto il giudizio immediato per sei dei sette indagati
La Procura di Palermo ha chiesto il giudizio immediato per sei dei sette ragazzi accusati dello stupro della 19enne palermitana avvenuto a luglio scorso in un cantiere abbandonato del Foro Italico. Il settimo indagato è minorenne e comparirà quindi davanti ai giudici minorili.
L'istanza, che è stata formata dal procuratore Maurizio de Lucia e dall'aggiunta Laura Vaccaro, è stata depositata oggi, lunedì 18 dicembre, al giudice per le indagini preliminari. Adesso gli indagati dovranno decidere se affrontare il giudizio ordinario o scegliere il rito abbreviato.
Il racconto della vittima: "Non è stato un rapporto consesuale"
A ottobre la vittima, che ha denunciato gli abusi, è comparsa in aula per ribadire le accuse ai sette ragazzi che sono ancora tutti detenuti. Il tribunale del Riesame ha respinto infatti una ad una le loro richieste di scarcerazione.
"Volevo stare solo con uno di loro", ha detto la 19enne al gip, negando di essersi appartata con tutti e sette i ragazzi indagati per avere con loro un rapporto di gruppo. Con il giovane, il più grande degli accusati, aveva già avuto incontri sessuali e ne era innamorata. È stato lui a riprendere gli abusi col cellulare e a condividerli con gli amici. Due brevi frame dell'orrore che, dopo la denuncia della vittima, sono diventati anche una delle maggiori prove a carico dei ragazzi.
Al giudice la 19enne, per mesi trasferita in una comunità protetta e anche oggetto di minacce da parte dei parenti degli indagati, ha raccontato di avere incontrato il gruppo alla Vucciria, nel centro storico, di aver bevuto e di essersi allontanata con loro raggiungendo il Foro Italico. Ed è proprio lì che sarebbe avvenuta la violenza. "Non erano rapporti consensuali", ha ribattuto, smentendo così la tesi che in questi mesi è sostenuta dai legali degli imputati.