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Stupro di gruppo a Palermo, oggi l’interrogatorio del branco dopo la violenza alla Vucciria

Nella giornata di oggi, lunedì 21 agosto, i giovani accusati di violenza sessuale nei confronti di una 19enne di Palermo dovranno rispondere alle domande dei magistrati. In sei dovranno fare i conti con le ammissioni del “cameraman” che ha ripreso la violenza sessuale ai danni dell’adolescente.
A cura di Gabriella Mazzeo
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I sette indagati e la vittima immortalati dalle telecamere di video sorveglianza la sera del 7 luglio scorso
I sette indagati e la vittima immortalati dalle telecamere di video sorveglianza la sera del 7 luglio scorso
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Nella giornata di oggi, martedì 21 agosto, saranno chiamati a rispondere alle domande dei magistrati  i giovani accusati della violenza sessuale ai danni di una 19enne alla Vucciria di Palermo. I ragazzi, tutti tra i 19 e i 22 anni, dovranno fare i conti con le ammissioni di colpa del "cameraman" che ha ripreso le scene della bestialità avvenuta a inizio luglio. L'autore del video era stato arrestato insieme ad altri due amici e un minore che adesso avrebbe compiuto 18 anni.

Il minore scarcerato dopo la confessione

Chiamati a rispondere oggi saranno 3 membri del branco di aggressori. L'unico che all'epoca dei fatti era minorenne, è stato scarcerato e si trova ora in comunità. La procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna ha annunciato già la presentazione di un ricorso contro il provvedimento del gip, ritenendo che si tratta di fatti particolarmente gravi e dunque il giovane deve stare in carcere. Il minorenne, infatti, sarebbe stato tra i più violenti durante l'aggressione.

Non è possibile immaginare cosa gli aggressori diranno davanti ai magistrati e quali saranno le espressioni sui loro volti. Tutto quello che chi indaga ha collezionato tra intercettazioni e testimonianze di chi li conosce, però, basta a mettere in piedi uno spettacolo teatrale dell'orrore, triste e spaventoso: quelli che all'apparenza sembravano adolescenti come tanti altri, con profili TikTok e foto di gruppo su Instagram, sono in realtà figli sani del patriarcato.

Il branco voleva punire la vittima

Nell'ordinanza redatta dal magistrato, emerge la volontà del gruppo di "punire" la 19enne con la violenza, colpevole di essere libera, bella e intelligente. "Colpevole" di non essere neppure una loro cosa. Per arrivare allo stupro, gli aggressori hanno fatto in modo di far ubriacare la vittima con la complicità di un barista che davanti alle richieste dei 7, avrebbe continuato a versare da bere all'adolescente.

"Tu falla ubriacare che al resto pensiamo noi" avrebbero detto prima della violenza, quando l'adolescente ancora rideva spensierata al tavolo di un bar, credendo di trovarsi davanti ad alcuni amici. La ragazzina avrebbe chiesto al barman di non ascoltare il gruppo e di non versarle più da bere. Le sue richieste, però, sono rimaste inascoltate.

Sul corpo della 19enne i segni di una ferocia inaudita

Dopo aver fatto ubriacare la giovane, i sette l'hanno sollevata di peso per poi trasportarla in un luogo appartato dove abusare di lei. L'immagine del gruppo che porta via la sua vittima, ripresa da una telecamera di videosorveglianza, è finita sulle prime pagine di tutti i giornali italiani.

A vederli così, mentre sollevano di peso una ragazzina inerme, sembra davvero di guardare l'immagine di un branco di cani, pronto a girare la coda e a fuggire al primo sparo.

Invece, purtroppo, l'immagine ritrae 7 uomini e una donna che dovrà convivere con i segni di una violenza orribile per tutta la vita. Secondo il medico che l'ha soccorsa subito dopo la violenza al Foro Italico, la 19enne era sotto shock. Sul corpo aveva i segni di una ferocia inaudita. "Mai vista una cosa simile" avrebbe raccontato alle forze dell'ordine.

La ragazza aveva su di sé segni di schiaffi e afferramento, lesioni orribili che hanno sconvolto anche il dottore che l'ha visitata dopo l'aggressione al Foro Italico. Nonostante i tentativi di opporsi alla violenza, l'ubriachezza avrebbe compromesso ulteriormente le possibilità della 19enne di scappare.

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