Stuprata in spiaggia a Rimini, è caccia agli aggressori: spunta un video dei violentatori
I quattro aggressori che nella notte tra venerdì e sabato hanno violentato una turista polacca a Miramare di Rimini, all'altezza del bagno 130, potrebbero ormai avere le ore contate. Secondo quanto si apprende dalle ultime informazioni diffuse, gli aggressori potrebbero avere meno di trent'anni e sarebbero di origine nordafricana. Qualcuno di loro, inoltre, sembra potrebbe essere anche una vecchia conoscenza della polizia e almeno un paio di loro sarebbero spacciatori. L'indagine, che gli investigatori hanno subito definito "difficile", potrebbe però essere giunta a una svolta: sembra infatti che gli inquirenti siano in possesso di alcune immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza poste nei pressi del luogo dello stupro e che sarebbe stata anche rinvenuta un'impronta digitale che indirizzerebbe le indagini verso il mondo dello spaccio riminense. Al momento l'ipotesi più accreditata dagli investigatori è che almeno un paio degli aggressori farebbero base in Romagna per spacciare e si ipotizza inoltre che spostandosi dal lungomare in cui è avvenuto il fatto fino alla Statale a piedi, avrebbero violentato la transessuale trovata casualmente lungo la strada per arrivare all'alloggio in cui vivono.
Gli inquirenti comunque non escludono alcuna pista. Intanto i due giovani polacchi brutalmente aggrediti dal branco risultano ancora ricoverati e sono stati nuovamente ascoltati dagli investigatori. Stando a quanto emerso dalle testimonianze, i ragazzi avrebbero sentito i quattro aggressori parlare in un inglese stentato, prima per offrire loro da bere e una sigaretta e poi per chiedere soldi. Al rifiuto della coppia polacca, il ragazzo è stato picchiato e la ragazza violentata a turno su un moscone e poi spinta verso la battigia e in acqua. Le indagini al momento proseguono e sembra che gli indizi raccolti dagli investigatori potrebbero presto portare alla soluzione del caso.