Angelo Izzo si è accusato del sequestro e dello stupro continuato, concluso con l'omicidio, di sua cugina Rossella, come lo ha saputo?
"Come lei, dalla Tv, l'ho sentito al telegiornale regionale"
Come ha reagito?
"Ho avuto un senso di nausea, una vertigine enorme, come se qualcuno mi avesse dato uno schiaffo violentissimo. Da quel giorno ho cominciato a elaborare e non ho ancora finito. Non faccio altro che domandarmi se era cosciente, se ha sentito dolore, quanto ha pianto (Secondo il racconto di Izzo la Corazzin sarebbe stata tenuta violentata e seviziata per 20 prima della sua esecuzione. ndr)".
Mi racconti di Rossella, della vostra vita in paese.
"Rossella era maggiore di sei anni rispetto a me, all'epoca aveva 17 anni io ne avevo 11"
Era una bambina.
"Sì, di lei ricordo che era molto timida e tranquilla, andava al liceo, usciva con le amiche, faceva la vita di paese"
Poi, un giorno di agosto è andata a fare una passeggiata e non è più tornata.
"Era a Tai di Cadore, in vacanza con i suoi a casa della zia. È uscita a fare una passeggiata, sotto braccio un libro ‘I passi perduti', in mano la macchina fotografica e sulle spalle un golf verde. Una testimone ha dichiarato di aver visto una ragazza che non stava bene all’interno di una Land Rover dove c'erano altre persone. Portava un golf verde"
Izzo descrive la stessa auto di cui si parla nelle testimonianze.
"Sì. Il suo racconto è coerente con i fatti. Dice che era seduta su una panchina quando fu indotta a salire sull'auto. In effetti è proprio ai piedi della panca che i cani hanno fiutato l'odore di Rossella, sembra che si sia volatilizzata proprio lì"
Come reagì alla la scomparsa di sua cugina?
"Fu uno choc per tutti, cambiò il nostro modo di stare al mondo. A San Vito al Tagliamento tutti dormivano con la chiave nella serratura esterna della porta di casa, non pensavamo che qualcosa del genere potesse mai accadere. Da dopo la scomparsa di Rossella i genitori avevano timore a lasciare soli i figli"
E lei?
"Sa, io avevo 11 anni, a quell'età, a quei tempi, i bambini venivano scoraggiati nei comportamenti scorretti con la storia dell'uomo nero: "Non farlo altrimenti ti porterà via". Cominciai a pensare che fosse vero"
Negli anni successivi il caso di Rossella finisce a ‘Chi l'ha visto?' con l'attenzione puntata sul riferimento, nelle ultime lettere scritte a un'amica, a un uomo di nome Gianni, oggi identificato da Izzo con Gianni Guido, uno dei tre ‘mostri' del Circeo. Lui l'avrebbe condotta con altri nella villa sul Trasimeno di Francesco Narducci.
"All'epoca nessuno dei familiari era a conoscenza dell'amicizia con Gianni, è un particolare emerso dopo dalle lettere di Rossella. Non seppi mai nulla di lui, ma immagino che i magistrati abbiano certo verificato se fosse veramente Gianni Guido"
Il dubbio riguardo alla versione di Izzo, è quello che possa aver confezionato un racconto fasullo grazie alle informazioni diffuse dai media, come quelle relativa alla lettera.
"Sì, lo è"
Nelle parole di Izzo ha ritrovato particolari che solo chi aveva avuto contatti diretti con Rossella poteva conoscere?
"Il suo racconto è compatibile con la storia e la descrizione, anche se su dove possa trovarsi il corpo mette le mani avanti, dicendo di non sapere"
Che sentimenti prova per Angelo Izzo?
"Non posso parlare di odio o di rabbia. Lo choc è talmente forte che mi sembra di guardare un film, non riesco ad associarlo alla mia vita"
Cosa pensa del nuovo filone di indagine?
"So che se ne sta occupando il procuratore di Belluno, Francesco Saverio Pavone (il magistrato che indagò sulla ‘Mala del Brenta', ndr) credo che stia operando per la verità"
Pensa che sia quella di Angelo Izzo, la verità?
"Penso che l'Italia oggi sia molto cambiata dal 1975, che si sia liberata da certi condizionamenti (Izzo evoca la massoneria, ndr). Chiunque vigilasse gli autori di alcuni misfatti, oggi forse non è più in vita o non gode dello stesso peso politico"
Quindi?
"Forse i tempi sono maturi perché queste verità vengano rivelate"