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Stupra bimba di 8 anni. La figlia: “Mio padre è un pedofilo. Merita la morte”

Raymond Handley è stato condannato a 13 anni di carcere per aver abusi sessuali su minore. Ma per la figlia Becky, 20enne inglese, sono pochi: “Merita di essere impiccato. E come lui tutti quelli che si macchiano di questi crimini”.
A cura di B. C.
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La figlia di un pedofilo finito in carcere per aver aggredito sessualmente una bambina di otto anni ha detto che suo padre dovrebbe essere impiccato per i suoi crimini. Becky Handley, 20 anni, inglese, ha appreso del grave crimine commesso dal padre Raymond tramite un articolo di un giornale locale. Inorridita, ha dichiarato al Mirror di voler cambiare cognome e di desiderare la morte del genitore. L'uomo di 62 anni è stato dichiarato colpevole di uno stupro dopo essere stato denunciato dalla ex compagna, moglie della sua unica figlia. Becky si è detta scioccata dal fatto che il padre è stato condannato solo a 13 anni di carcere dalla a Birmingham Crown Court. “Voglio che la pena di morte per la gente che fa quello che ha fatto mio padre. Penso che dovrebbe essere impiccato per quello che ha fatto” ha detto senza troppi giri di parole la giovane al Mirror.

Parlando della bimba di 8 anni, vittima del padre, ha detto: “Mi sento davvero male per questa giovane ragazza e mi auguro davvero che lei riesca a riprendersi”. Sembra che l'uomo abbia disturbi mentali ma agli occhi della figlia nulla potrebbe risultare come attenuante di fronte alla pedofilia. A tal proposito, Becky aggiunge: “Ha rubato l'innocenza di una bambina e mi auguro che marcisca in carcere e muoia lì per quello che ha fatto”. La ragazza non era a conoscenza dei crimini di suo padre fino a quando la sua sorellastra le ha mostrato un articolo di un giornale locale in cui si parlava del caso. “Appena ho visto il nome nel titolo, ho subito pensato: ‘Oh Dio, che succede!’. Per un attimo pensavo avesse avuto un incidente, ma poi quando ho letto il contenuto dell’articolo ho capito di cosa si trattava” ricorda Becky. “Sentivo una profonda vergogna per il fatto di aver il suo stesso cognome”.

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