Stufi di essere chiamati da maestre, mamma e papà vanno a scuola e prendono a calci e pugni il preside
"Ora basta, si deve intervenire, bisogna vietare l'ingresso ai genitori a scuola", è la richiesta del preside dell'istituto comprensivo "Europa Alighieri" di Taranto dopo la violenta aggressione di cui è stato vittima ad opera di una mamma e un papà di una piccola alunna della sua scuola nella mattinata di mercoledì. Il dirigente scolastico Marco Cesario era intervenuto a difesa di una maestra dopo che la coppia era entrata a scuola e stava litigando con l'insegnante.
"Erano stufi di essere chiamati continuamente dalle insegnanti per il cambio degli indumenti della bimba che non aveva trattenuto la pipì" ha raccontato il Preside alla Tgr Puglia. "Io gli ho ricordato che esiste un regolamento e il padre, senza argomentare, è partito con calci e pugni" ha ricostruito il dirigente che ha dovuto ricorrere al pronto soccorso per farsi medicare le ferite riportate alle mani e alla testa. A prendere parte al pestaggio anche la donna. "Mentre ero a terra, non contenta, la signora ha cercato di darmi un calcio in testa" ha rivelato infatti Cesario.
"Ormai il livello di degrado e violenza a scuola aumenta sempre di più e non ci sono più freni inibitori o limiti. Tutti pretendono solo diritti senza avere idea dei doveri, i genitori fanno gli avvocati dei figli" è l'amaro sfogo del preside, che aggiunge: "Si deve intervenite e bisogna vietare l'ingresso ai genitori perché ora è accaduto a me ma dall'inizio dell'anno è già accaduto cinque o sei volte che genitori son arrivati a scuola e addirittura nelle aule minacciando i docenti". "È intollerabile, bisogna vietare l'ingresso e chi non rispetta la regola bisogna che sia punito ma con sanzioni serie altrimenti questo stato è destinato al fallimento" ha concluso il dirigente.
Solidarietà al preside è stata espressa dagli altri genitori degli alunni ma anche da sindacati e istituzioni. " È un fatto inaccettabile e, purtroppo, ormai emblematico, in quanto sintomo di un rifiuto generalizzato di quella legalità di cui la scuola, soprattutto in contesti difficili, è spesso l’unico presidio” scrivono i Segretari generali della Cisl Puglia. Il fatto "è il termometro di una tendenza che ormai è fin troppo acclarata. La scuola-bersaglio, delegittimata, depotenziata, definanziata, svilita al ruolo di azienda o parcheggio in cui i genitori possono pretendere e comandare” confermano dalla Cgil. "C’è una situazione grave da affrontare che noi sindacati continuiamo a segnalare, senza ricevere risposte da nessun fronte, le famiglie andrebbero rieducate al rispetto delle regole che sono alla base di una società civile" è il commento della Uil.
“Nessuna ragione, nessuna disputa, nessuna divergenza può giustificare un gesto di violenza come quello subito dal dirigente. Il nostro pensiero va a lui, vittima di un atto di aggressione ingiustificabile da parte del genitore di uno studente. La scuola è un luogo sacro, un luogo di apprendimento, crescita e rispetto reciproco. Nessun conflitto, per quanto acceso, può giustificare un gesto così deprecabile, che non solo viola i valori fondamentali della convivenza civile, ma mina anche il clima di sicurezza e serenità all’interno delle nostre istituzioni educative" ha scritto il Sindaco di Taranto che, insieme all'Amministrazione comunale, ha voluto esprimere la propria vicinanza al Preside aggredito.