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Studenti manganellati durante corte pro Palestina a Pisa, una decina di poliziotti indagati

Gli sviluppi del fascicolo della procura di Pisa sule cariche ai ragazzi pro-Palestina dello scorso 23 febbraio. Sono una decina i poliziotti indagati a vario titolo per i reati di eccesso colposo di legittima difesa e lesioni lievi colpose.
A cura di Biagio Chiariello
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La procura di Pisa ha emesso una serie di avvisi di garanzia in relazione a quanto accaduto lo scorso 23 febbraio, quando un cordone di polizia caricò una manifestazione pro-Palestina di studenti delle scuole superiori e medie.

Sono una decina i poliziotti indagati a vario titolo per i reati di eccesso colposo di legittima difesa e lesioni lievi colpose. Coinvolti anche agenti del reparto mobile fiorentino, che in quell’occasione erano impiegati nel servizio di ordine pubblico lungo il percorso del corteo.

Quel giorno si registrarono 15 feriti, tra cui 11 minorenni, in seguito ai colpi subiti. La polizia caricò e prese a manganellate una cinquantina di studenti delle scuole superiori che stavano chiedendo il cessate il fuoco a Gaza, quando il corteo tentò di raggiungere la centrale Piazza dei Cavalieri. Anche due poliziotti fecero ricorso alle cure del pronto soccorso.

Le scene di violenza scatenarono non poche polemiche: dalle minacce delle famiglie degli studenti, che avevano promesso una causa collettiva, fino al piano politico, con le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella che definì l'accaduto "un fallimento". Il governo, accusato dagli stessi manifestanti di essere "complice del genocidio", si era schierato con gli agenti, nonostante il capo della Polizia avesse ammesso gli errori.

Dopo qualche giorno, sette agenti in servizio si erano autoidentificati e i loro nomi erano già stati inseriti in un’informativa spedita alla magistratura.
Per le indagini, la procura di Pisa ha delegato lo Sco, il Servizio Centrale Operativo, che sul territorio si avvale della squadra mobile e della Digos.

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