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Studentessa picchiata e stuprata nella residenza universitaria a Torino, fermato un sospettato

Fermato il presunto aggressore della studentessa stuprata nella notte tra il 29 e 30 ottobre scorso nella residenza universitaria Paolo Borsellino a Torino. La vittima aveva fornito un identikit e indizi per risalire all’uomo. Si tratterebbe di un minorenne.
A cura di Susanna Picone
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Sarebbero a una volta le indagini sullo stupro avvenuto nella notte tra il 29 e il 30 ottobre scorso a Torino. La polizia ha fermato un sospettato. Si tratterebbe di un minorenne. La vittima aveva fornito subito un identikit per risalire al suo aggressore: aveva detto che a picchiarla e violentarla nella sua stanza della residenza universitaria Paolo Borsellino era stato un giovane nero che poteva avere sui 25 anni.

"Ho sentito bussare e ho aperto", aveva detto la giovane donna dopo aver subito la violenza. Per poi aggiungere di aver visto quel ragazzo che non conosceva che si stava toccando in corridoio, con i pantaloni abbassati. Poi lui sarebbe entrato con forza nella stanza e l'avrebbe aggredita. Solo quando è uscito la vittima è riuscita a dare l'allarme.

Ora la polizia avrebbe individuato un giovane sospettato di essere l'autore della violenza. Si tratterebbe di un cittadino italiano, di origine straniera. Secondo quanto anticipato dai media, l'uomo è stato sottoposto alla prova del Dna.

I fatti risalgono alla notte tra il 29 e il 30 ottobre scorso quando alla residenza universitaria di via Paolo Borsellino a Torino una studentessa di 23 anni, fuori sede, ha denunciato di essere stata aggredita e violentata nella sua camera all’ultimo piano dell’edificio. La giovane, nonostante quanto subito, ha trovato il coraggio di raccontare l’episodio alla polizia. "Se parli ti uccido", l'aveva anche minacciata lui.

Il giovane sospettato è stato individuato da un equipaggio di una Volante, fondamentali i fotogrammi estratti dai filmati degli apparati di videosorveglianza acquisiti ed esaminati dagli investigatori, che erano stati distribuiti al personale del controllo del territorio.

Il sospetto degli investigatori è che l’aggressore sia riuscito a entrare nella residenza universitaria attraverso il garage della via laterale.

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