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Studente svizzero morto a Roma: indagati quattro compagni

Gli studenti che si trovavano nella stanza d’albergo insieme a Jonathan, il 16enne morto per una coltellata al cuore, risultano indagati. Per gli inquirenti è un atto necessario per permettere accertamenti.
A cura di S. P.
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UPDATE – Sono quattro e sono indagati per omicidio in concorso i ragazzi coinvolti nell'indagine sulla morte del sedicenne svizzero avvenuta a Roma. Lo afferma la questura in una nota. “Continua l'attività della squadra mobile di Roma, coordinata dalla procura della Repubblica dei minorenni – si legge nel comunicato della Questura – per acquisire elementi utili a chiarire la dinamica che ha portato al decesso del giovane studente svizzero in gita nella città di Roma. In tal senso, è stato individuato il negozio dove il ragazzo ed altri due suoi compagni di scuola giunti a Roma hanno acquistato i coltelli, uno dei quali ha cagionato la morte dello studente”. Nella nota si legge ancora che le prime valutazioni del medico legale sono state riferite alla procura della Repubblica dei minori e sono al vaglio del magistrato titolare dell'indagine: “Quattro studenti che facevano parte della comitiva risultano indagati per omicidio, atto dovuto per l'esecuzione degli accertamenti disposti dall'autorità giudiziaria”.

Tre giovani risultano indagati in merito alla vicenda della morte di Jonathan Lucas, il 16enne svizzero ucciso martedì sera da una coltellata al cuore. Lo studente si trovava a Roma con i suoi amici in gita scolastica e – è quanto trapela dagli esami effettuati sul suo corpo – sarebbe stato colpito, oltre che dal coltello, anche da una botta alla testa. Come sia potuto accadere ancora non è chiaro. E per permettere una serie di accertamenti tre dei suoi amici sono stati iscritti nel registro degli indagati. Si tratta di tre studenti svizzeri che si trovavano nella stanza d’albergo Domus Nascimben in cui è rimasto ucciso Jonathan. Tutti, da quanto si apprende, sono minorenni.

Le ipotesi di reato potrebbero essere omicidio colposo o omissione di soccorso. Secondo quanto ha sottolineato un inquirente, gli studenti sono stati indagati a loro garanzia e affinché fosse possibile, appunto, effettuare una serie di accertamenti tecnici. L’ipotesi degli investigatori è che la morte del 16enne svizzero potrebbe essere stata la conseguenza di una tragica fatalità: un gioco finito male o un incidente con una ferita mortale che il ragazzo si sarebbe procurato da solo.

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