Strisce blu, ticket pagato ma non esposto: la multa può essere annullata
Trovare parcheggio non è sempre un’impresa facie, specie in città grandi o particolarmente trafficate. Nella maggior parte dei casi, dopo aver girato per diversi minuti alla ricerca di un posto, si trova il tanto desiderato parcheggio delineato dalle strisce blu, ossia quelle a pagamento. Fretta, disattenzione o poca accortezza potrebbero poi portarci a compiere il passo falso: non esporre il ticket del pagamento del parcheggio o posizionarlo in un punto poco visibile. A questo, in caso di sanzione da parte di un vigile il cittadino può impugnare la multa? La colpa è di chi non ha esposto correttamente il tagliando o del vigile urbano che non ha visto il ticket?
Parcheggi a pagamento
In generale le strisce blu sull’asfalto indicano la presenza di un parcheggio a pagamento. In questo caso quindi l’automobilista potrà sostare pagando un prezzo in moneta quantificato in base al tempo per il quale si rimane parcheggiati.
Il pagamento può avvenire o attraverso l’acquisto dei tagliandi prestampati o con il ticket rilasciato dai macchinari elettronici posti in prossimità del parcheggio.
Ticket non esposto o non visibile: multa annullabile
Può capitare che l’automobilista, per fretta o disattenzione, si dimentichi di esporre, o esponga in maniera non visibile, il tagliando o il ticket sul cruscotto e può anche capitare che il vigile non vedendolo decida di fare la multa. La legge specifica che in entrambe i casi, mancata esposizione o non visibilità del tagliando, la multa può essere annullata; ovviamente però il ticket deve essere stato pagato. A chiarirlo è la Cassazione con la sentenza n. 8282/16: dato che la legge dice che bisogna pagare il ticket di parcheggio ma non specifica dove esporlo, chi paga il tagliando ma dimentica di esporlo non viola nessuna norma e quindi non può essere sanzionato.
Per la Cassazione infatti chi ha pagato il tagliando di parcheggio ma non lo ha esposto non può essere paragonato a chi parcheggia senza pagare. Ovviamente pur non esistendo una norma che disciplina le modalità di esposizione del tagliando, è opportuno che l'automobilista scelga un posto ben visibile per evitare situazioni dubbie.
Come poter chiedere l'annullamento della multa
L'automobilista che ha pagato il ticket del parcheggio ma ha dimenticato di esporlo può intraprendere due strade per impugnare la multa.
Innanzitutto l'interessato può fare ricorso al giudice di pace competente per territorio entro 30 giorni dalla data di notifica della multa. In questo modo l'automobilista può chiedere l’annullamento totale del verbale e nel suo ricorso sarà chiaro che non c'è violazione di legge, poiché i diritti di parcheggio sono stati corrisposti al comune.
Come seconda opzione l'interessato può fare ricorso al prefetto competente per territorio. Il cittadino dovrà così inviare alla prefettura una raccomandata con ricevuta di ritorno. Il termine per il ricorso è di 60 giorni dalla data di notifica della multa.
Pagamento spese processuali
Sempre secondo la Cassazione però le spese processuali sono a carico dell'automobilista. Infatti, afferma la Cassazione, che è vero che non esiste una norma che stabilisca come vada esposto il tagliando di parcheggio, ma che comunque c’è un obbligo di esporlo. Pertanto, se il tagliando viene esposto senza accortezza o non viene esposto, è giusto che le spese del giudizio siano a carico dell'automobilista.