Strappati i sigilli dall’appartamento di Pierina Paganelli, l’allarme del figlio: rubata la cassaforte
Inquietante episodio nelle scorse ore a Rimini dove ignoti hanno strappato i sigilli dall'appartamento di Pierina Paganelli nel complesso residenziale di via del Ciclamino dove la donna fu ritrovata morta la mattina del 4 ottobre dello scorso anno, uccisa a coltellate. Ad accorgersene è stato il figlio Giuliano Saponi, che abita sullo stesso pianerottolo.
Uscendo di casa questa mattina, infatti, l’uomo si è accorto che i nastri apposti dalle forze dell'ordine davanti all’ingresso della casa in cui viveva la mamma erano stati strappati. L’uomo ha immediatamente avvertito i propri avvocati che a loro volta hanno quindi avvisato la Procura riminese. I sigilli infatti erano stati apposti dalla polizia su ordine della procura della Repubblica di Rimini che aveva sequestrato l’appartamento per ulteriori accertamenti nell’abitazione della settantottenne. Anche la moglie di Giuliano, Manuela Bianchi, che scopri il cadavere, appena informata ha avvisato il proprio consulente criminalista Davide Barzan, il quale ha a sua volta chiamato la polizia.
Sul posto, dopo l’allarme, sono accorsi i poliziotti della Squadra Mobile di Rimini che si stano occupando del caso, col dirigente Marco Masia, e successivamente anche gli agenti della scientifica. Secondo i primi riscontri dei ladri avrebbero fatto irruzione nell'appartamento entrando dal balcone, portando via la cassaforte smurata dalla parete della camera da letto. I ladri – almeno due – sarebbero poi scappati dal portone principale, rompendo appunto i sigilli apposti dalla Procura. La cassaforte è stata poi ritrovata aperta in un campo. Pare che Pierina non avesse né contanti né oro, ma solo alcuni documenti personali che sarebbero stati ritrovati subito dalla polizia. Si esclude che l'intrusione possa avere qualcosa a che vedere con l'indagine per omicidio.
Quanto successo rappresenta solo l’ennesimo episodio relativo al caso irrisolto della morte di Pierina Paganelli. Per il delitto l’unico indagato è Louis Dassilva, 34enne vicino di casa della vittima ed ex amante della nuora di quest'ultima, Manuela Bianchi. Su di lui, che si professa innocente ed è ora in carcere, si concentrano le indagini che attualmente sono nella fase dell'incidente probatorio su quella che è stata considerata la prova regina: un video della sera del delitto che ha ripreso un uomo nelle ore compatibili con il momento dell’assassinio.